L’economia della giungla

E’ concezione comune che una “economia di libero mercato”, ovvero quella in cui le transazioni e gli scambi sono gratuiti e consensuali, sia migliore e più accettabile della “legge della giungla”, che consente invece al più forte di “prendere” qualcosa dal più debole. Banale, vero?

Forse NO!

Di recente è stato pubblicato su Economic Journal un articolo (di Ariel Rubinstein e Michele Piccione), che sottolinea interessanti paralleli fra I due “sistemi”. Uno dei risultati interessanti è che l’economia della giungla è in grado di supportare un equilibrio “efficiente” (efficiente nel senso di Pareto), il che porta direttamente ed indirettamente, a due interessanti conclusioni:

la prima è che l’ottimo paretiano (il cui l’utilità della società è massima nel senso che nessuno può aumentare il proprio beneficio se non a discapito di altri) non è in fondo un’oasi morale così desiderabile.

La seconda è che il risultato garantito da un libero mercato è desiderabile solo tanto quanto lo sono le condizioni inziali che lo caratterizzano.

The relative comparison of the jungle and market mechanisms depends on our assessment of the characteristics with which agents enter the model. If the distribution of the initial holdings in the market reflects social values which we wish to promote, we might regard the market outcome as acceptable. However, if the initial wealth is allocated unfairly, dishonestly or arbitrarily, then we might not favour the market system. Similarly, if power is desireable we might accept the jungle system but if the distribution of power reflects brute force which threatens our lives we would clearly not be in favour.

[tags]economics, pareto[/tags]

Tutta Questione di Reputazione

Reputazione. Fra i blogger. Uguale visibilità. Tra l’altro sul tema arriverà una serie di credo due o tre post su cui sto lavorando. Adesso però l’occasione viene dall’aver scoperto un flusso di complimenti (meritatissimi) su un social network, indirizzati a coloro che hanno segnalato un video molto carino sul web. Però due giorni dopo il sottoscritto. Feedatevi di me!
UPDATE: va aggiunta anche la recente segnalazione di Napolux.

Dopo Telecom Italia, anche Enel sbarca su Second Life

Enel sbarca nel mondo virtuale più popolato del mondo, e lo fa con “un’”isola” tutta dedicata alle energie rinnovabili e all’innovazione tecnologica”.
Pochi giorni fa (il 23 luglio scorso) ha aperto i battenti su Second Life [tag]EnelPark[/tag], un’isola di 65 mila metri quadrati, dove le automobili vanno a idrogeno, l’energia è prodotta da fonti rinnovabili e le centrali termoelettriche non hanno camino.
Lo segnala la stessa azienda in un comunicato ufficiale, che da anche una sommaria descrizione di ciò che gli utenti possono incontrare nel park.
Dal porto, dove si potrà vedere “[tag]Enel[/tag] Boat” pronta a salpare per portare i visitatori intorno all’isola ecologica, all’area dell’Anfiteatro, dove vengono tenuti convegli e spettacoli (do you know edutainment?).
L’obiettivo dichiarato è quello di far vivere agli spettatori un’esperienza informativa, prima di tutto. Certo, approfittando dei margini di libertà che il mondo vituale consente, si sono realizzate anche sorprese e ricostruzioni surreali, come il tappo di sughero su una ciminiera che segnala la cessazione dell’emissioni di CO2 sulle centrali di nuova generazione.
Dal comunicato:

E’ questo aspetto di edutainment a rendere EnelPark distante dalle iniziative di marketing che stanno invadendo l’universo virtuale più popolare del mondo e lo rendono un posto interessante in cui recarsi anche dopo la prima visita.

Di appena qualche giorno prima la notizia, commentata oggi su nova24 da Nicola Mattina, che anche Telecom Italia, con i brand Alice e TIM, ha messo un piede nel mondo virtuale, con una iniziativa dalle profonde implicazioni sociali, che prevede l’uso di strumenti di comunicazione testuale e telefonica. Però, dice fra l’altro un commento di Nicola, forse per gli appena 24.000 utenti italiani attivi, il gioco non vale la candela.

[tags]SL, Second Life, Ambiente[/tags]

GMail Social Advertising

Google ha lanciato una spassosissima campagna pubblicitaria. Su YouTube è già disponibile un video che racconta la “storia” di una email inviata tramite GMail, tramite una serie di clip registrati dagli utenti. Chi ci sta a preparare una porzione di video da mandare?

Scovato via Mashable, e i dettagli della campagna li trovate qui.
UPDATE: anche Napolux segnala il video. A questo punto spero almeno si iscriva al mio feed! 😉

Pownce API, a Settembre

Nella mailbox 6 nuovi inviti, per un servizio che stenta a decollare. Però oggi, sul blog ufficiale di Pownce, l’annuncio del prossimo rilascio delle API per interagire con la piattaforma. Interessante la motivazione, che recita più o meno: qualche hacker è riuscito a capire come funziona il sistema è sta usando le [tag]API[/tag] non documentate. Sapevamo che prima o poi doveva succedere. Amen…

Some enterprising souls, however, have unlocked the secrets of our bizarre auth scheme and begun to write client libraries for the undocumented API. This was to be expected.

Rimane il fatto che sono un po’ in ritardo, rispetto ai concorrenti. Vedremo.

[tags]pownce[/tags]

How Much Do You Know About the Internet?

Ops…non me la sono cavata proprio benissimo…
Mingle2 Internet Quiz - How Much Do You Know About the Internet?

Online Dating from Mingle2

Una delle risposte però non mi torna. E’ scritta qui sotto, bianco su bianco (per evitare lo “spoiler”).

Alla domanda, quale di questi è un indirizzo IP valido, la risposta giusta è a me oscura:

Which of the following is a valid IP address?
550.18.1.4.62

Vi torna?

10.000 euro a chi telefona tutto il weekend. E chinotto gratis per tutti!

Due interessanti campagne, via il magico Adverblog.

ChinottoCon l’afa di questi giorni, soprattutto se state camminando in una afosissima e cementificatissima città come Torino, cosa c’è di meglio di una enorme lattina di chinotto da cui bere e dissetarsi. Certo, potreste fare un po fatica date le dimensioni non proprio canoniche della cannuccia.

La campagna è a cura dell’agenzia Enfants Terribles. Gira voce che gli utenti abbiano già cominciato a rubare e rivendere su e-bay le enormi cannucce.

I 10.000 (diecimila!!!) euro li regala invece T-Mobile, il primo operatore tedesco di telefonia mobile, al team riesce a stare più tempo al telefono. Ecco le regole del curioso [tag]contest[/tag]: una coppia di persone (fascia d’età 18-25) deve stare “costantemente” al telefono. Ogni due ore sono concesse pause di 10 minuti (ma un utente deve comunque essere “in-linea”, non è chiarissimo…). Se i due smettono di parlare per 10 secondi (what?!?), il team è fuori. Quelli che resistono di più si portano a casa un bel po’ di quattrini.

[tags]marketing[/tags]

HSUPA: La Banda Larga Mobile Diventa Democratica

3 Italia ha da tempo reso disponibili i servizi HSDPA sulla sua rete italiana, già dallo scorso anno, e sono molti gli utenti che usano (con discreta soddisfazione, stando alle mie personalissime statistiche) le varie datacard/usb modem per connettersi nelle zone coperte.
Nella conferenza stampa di oggi è stata presentata l’evoluzione del protocollo, che prede il nome di HSUPA, dove la U (che sta per Uplink) indica che l’alta capacità è disponibile anche per il canale di trasmissione, e non solo per quello di ricezione (Downlink).

Ma di che si tratta?
Solo un accenno alla tecnologia: in pratica, senza mettere mano all’hardware di rete (stazioni base ed antenne) è stato studiato un meccanismo che interviene su due fattori: la disponiblità di una informazione precisa e tempestiva (ogni 2 millisecondi!!) sulla qualità del collegamento stazione-terminale, ed un meccanismo di “multiplazione” del segnale inviato. Per “multiplazione” si intende la sovrapposizione di diversi segnali (quindi il loro invio in contemporanea), senza che ovviamente i segnali possano confondersi o disturbarsi a vicenda.
Questo dettaglio tecnico serve anche per spiegare che la pubblicizzata velocità (fino a 3.6 o 7.2 in downlink, e fino a 5.7 in uplink) è raggiungibile solo a certe condizioni, ovvero quando il segnale fra stazione e terminale è ottimale, e quando non ci sono altre interferenze che influiscono sulla trasmissione.

Perchè è importante?
La domanda non è banale. E la risposta ha implicazioni che impattano sul mercato e in definitiva sugli utenti. La sovrapposizione fra i protocolli della famiglia HSPA, arrivati sul mercato più velocemente di quanto molti non si aspettasero, ed il WiMAX è notevole, benchè i primi abbiano il loro punto di forza nel supporto della mobilità e l’ultimo invece sull’ampiezza di banda (con capacità previste di oltre 70Mbit/sec).

Ecco, la novità di oggi è proprio la disponibilità di una buona ampiezza di banda (da 1.8 a 5.7 Mb/s) anche per il canale di trasmissione. Benchè quindi non ci sia una vera e propria rivoluzione tecnologica, la rivoluzione in termini di utilizzo è a mio parere davvero dietro l’angolo!
Io stesso non avevo realizzato fino a stamattina quanto l’UMTS sia leeeeento nell’upload dei dati. Stiamo parlando di 64kb/sec! Se confrontati con gli 1.8Mb/sec che nella configurazione attuale lo standard HSUPA fornisce, è facile immaginare quanto possa davvero diventare facile caricare un filmato, una foto etc…
Ecco perchè l’omino che dentro di me si appassiona tanto di marketing aveva storto il naso di fronte ad un claim non proprio immediato (“…diventa democratica?!?”). E invece, a guardar bene, quello della distribuzione di un enorme potere verso la periferia, verso i terminali, e verso i produttori di contenuti e proprio l’elemento chiave della novità presentata oggi.
Sì, decisamente: nell’ottica dell’evoluzione funzionale della rete verso scenari di social networking, di contenuti distribuiti ed autoprodotti, di connettività mobile capace di datarate compatibili con molti media, l’incremento (di 2 ordini di grandezza!) della banda in upload è l’elemento abilitatore di una rivoluzione.

Si, ma chissà quanto costa!
Meno di quello che si possa pensare! 3 ha una interessante offerta “flat” a soli 19 € al mese relativa al servizio HSDPA. Ok, non è realmente flat, ma 5GB al mese sono sufficienti per la maggior parte degli utenti. E per quelli business (cioè con contratti legati alla partita IVA) i l limite quadruplica (5GB alla settimana), a parità di costo. Uno dei pochi casi in cui in Italia l’accesso alla banda larga costa moooolto meno che altrove. Una buona recensione dell’offerta 3 è stata fatta qualche tempo fa dal professionalissimo Gioxx. Fra non molto dovremmo avere indicazione del costo anche per il servizio HSUPA.

Ho capito, la fregatura è la copertura…
Non si direbbe. Nei grossi capoluoghi la copertura HSDPA è ottima, (e si spera lo sarà anche per l’HSUPA). A Milano e Roma in particolare, naturalmente. Ma, per capici, alla data odierna è coperta anche metà della provincia di Ragusa (tanto per prendere un estremo … ;-)) e lo stesso dicasi per Cagliari, o Taranto o….. Certo, nelle zone appenniniche o alpine, dove l’orografia rende più problematiche (e costose) le installazioni delle antenne, probabilmente ci sarà da penare un po’ di più. Il problema per le grandi città potrebbe invece essere l’affollamento dei canali (insomma, troppi utenti collegati contemporaneamente), problema che però la tecnologia promette appunto di superare. Altro discorso per le imprevedibili interferenze…

A proposito: la demo di oggi (dettagli sotto) è stata fatta sulla rete commerciale di 3, e non su apparati e celle messe su apposta per la dimostrazione!

Uhm, 5GB, con upload da “banda larga”….ma che ci si fa?
Senza immaginarsi scenari futuribili e più o meno probabili, ecco quello che ci hanno fatto vedere stamattina:

  • una invio di una grossa (>3MB) foto su Flickr, da interfaccia web: con HSUPA pochi secondi (meno di 10!); con UMTS non abbiamo fatto in tempo a vederlo, nel senso che sono passati alla presentazione successiva che il processo non era terminato.
  • un upload di un video di poco meno di 10 MB: stesso discorso, completato in una quarantina di secondi con HSUPA, e non portato a termine (nella dimostrazione) con UMTS
  • infine è stato mandato alla redazione di La3 Live, il canale autoprodotto da 3 Italia per i Tivufonini, ed in particolare agli studi della TV Digitale Mobile di via Mambretti a Milano, un video con l’intervista al Ministro Gentiloni (rilasciata nel backstage 10 minuti prima!!! Questo sì che si chiama giornalismo dal campo!), che poi è stata trasmessa sui Tivufonini DVBH che sono stati distribuiti ai presenti.

Conclusioni (e il ruolo di 3)
Oggi ci sono diversi terminali che sono in grado di navigare con tecnologia HSDPA. Fra questi il nuovissimo Nokia N95, i Samsung SGH i 600 e i760, l’LG U830, e naturalmente il Sony-Ericsson Z750i, ma anche alcuni tablet PC già attrezzati ed ovviamente alcuni “modem” USB (No, non l’iPhone, se siete curiosi…). A partire da fine anno dovrebbero progressivamente essere introdotti sul mercato cellulari, tokencard e schede integrate compatibili col nuovo standard. Ad una precisa domanda Vincenzo Novari ha risposto che “sì, sarà necessario certamente cambiare cellulare per usare la nuova tecnologia”. Scordatevi quindi aggiornamenti firmware. Fra qualche settimana dovremmo avere anche i piani tariffari legati al nuovo servizio.
Insomma 3 ha (e mantiene, anche con la mossa odierna) la leadership nell’innovazione e nello sviluppo della banda larga mobile in Italia. E fintantochè l’incremento delle prestazioni della rete di accompagnerà con un crescente utilizzo (sia in termini di traffico generato che di utenti), c’è da scommettere che non i fermeranno qui. Né loro né Ericsson, il partner tecnologico che delle attuali implementazioni (e dei buoni risultati) è in buona parte protagonista. Con un po’ di orgoglio nazionale aggiungo che è stato bello apprendere dalle parole di Cesare Avenia, AD di Ericsson in Italia, che l’evoluzione del mercato della telefonia mobile in Italia è tale e talmente riconosciuta a livello internazionale che molti dei “test sul campo” delle nuove tecnologie ormai vengono fatti in Italia, e non in Giappone o Scandinavia, storici mercati “all’avanguardia”.

Ci vediamo….sulla rete!

PS: Questo post è stato scritto per Unimagazine, che ringrazio per l’opportunità!

Referendum Elettorale

Mi fareste una cortesia? Potreste per favore controllare sul sito dove si trova il tavolo più vicino al vostro luogo di villeggiatura, uscire di casa (diciamo con la scusa di un bel gelato o una fresca granita di limone in piazza), e andare ad apporre anche la vostra firma accanto a quella di tanti altri? Ne mancano ancora un po’, e la scadenza è ormai prossima.

Vi ricordo uno solo dei (tanti) motivi per farlo: i terzo quesito referendario, ovvero quello per l’abrogazione delle candidature multiple:

Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. […] 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta.

Questa non è democrazia.