Un Software per scovare la Net-Non-Neutrality

La Electronic Frontier Foundation (EFF) ha pubblicato una completa analisi della discussa attività di mangling dei pacchetti effettuata dal provider Comcast, di cui si discute da diverse settimane. E ha inoltre rilasciato un software e della documentazione che dovrebbe consentire agli utenti di testare il proprio traffico e scovare eventuali maneggiamenti da parte del proprio ISP.
[via Slashdot]

UPDATE: cercavo un contatto sul sito di Stefano Quintarelli, per segnalarglielo, e invece…mi ero perso il suo post sull’argomento!
[tags]net neutrality, EFF[/tags]

Il GPS…senza il GPS: Google Maps per Mobile con MyLocation!

Considerando che si tratta solo del secondo post del neonato Google Mobile Blog, è una bella bomba! 🙂

Ecco il punto: il principale limite nell’uso dell’applicazione Google Maps su un cellulare non dotato di antenna GPS è dato dal fatto che per avere informazioni iperlocali, o per avere le directions verso la vostra destinazione, dovete comunque inserire l’indirizzo di partenza.

Se invece il cellulare (o il palmare) ha un’antenna GPS, dopo qualche secndo dall’avvio dell’applicazione (dipende dallo stato della copertura e dallo stato di attivazione del sottosistema GPS) vedrete il pallino blù che indica la vostra posizione, e, cosa più importante, il software “saprà” dove vi trovate.

Ma diciamoci la verità: la stragrande maggioranza degli utenti mobili, anche di quei power user che sono effettivamente gli utenti mobile di servizi Internet, naviga con cellulari o palmari che non hanno un’antenna GPS integrata. Ebbene, il nuovo servizio promette di superare questo limite, usando l’informazione ricavabile dal posizionamento rispetto alle “celle ” della rete mobile da cui siete coperti, per fornirvi un’indicazione approssimativa della vostra posizione!

Alzi la mano chi ha già esclamato “Figata!”.

Nel video che vi propongo di seguito è illustrato il servizio, mentre per i dettagli tecnici…ancora non ne ho! Mi pare però di capire che la cosa non è basata sull’A-GPS, che non mi risulata funzionare in posti diversi dagli USA/Canada.

Intanto potete provarlo dal vostro cellulare, seguendo questo link: Google Maps per Mobile.

Per attivare la funzione “MyLocation” basta premere il tasto “0” (Zero).

[tags]googlemaps, gps, mylocation, lbs[/tags]

Scene di Vita Romana/1: crollano i prezzi delle case

Stamattina, causa freddo, pioggio, mal di testa…ho deciso di andare in ufficio coi mezzi, invece che con la moto. Significa metterci 40 minuti invece di 8 (e più che la media è drammatica la varianza!), ma significa anche godersi scene altrimenti inaccessibili.

La scena: su un marciapiede di un modesto quartiere in zona Tiburtina, un ragazzotto ben vestito parla con una signora bassa ed occhialuta che lo scruta interrogativa, e le dice: “Mah, signora, da noi…perlopiù stabili. Anzi, un po’ in rialzo…”. La signora non sembra proprio convinta.

La mia analisi: il ragazzotto ben vestito lavora plausibilmente per un’agenzia immobiliare della zona, e la signora, che probabilmente ieri ha letto o sentito la notizia del “crollo del mercato immobiliare” (TGCOM di ieri sera parlava proprio di “crollo”!) gli avrà chiesto conferma.

Ogni volta non so se prendermela con chi scrive i titoli, o con chi si beve tutto quello che lo scatolotto catodico dice.

Google Earth destinato a scomparire

Almeno questo è quello che sostiene TechCrunch, in un articolo che analizza come l’acquisizione di Keyhole da parte di Google nel 2004 fosse non tanto orientata al software in se, ma all’opportunità di acquisirne alcune delle funzionalità per integrarle in Google Maps.
In effetti nella strategia del colosso, un software pure web è più coerente di uno da scaricare, per quanto…

Io continuo ad apprezzare tantissimo la versione desktop. Una delle cose che mi piaccioni di più è la possibilità di sovrapporre i layer meteo nelle zone che mi interessano.

Adesso un piccolo sondaggio: chi di voi usava KeyHole prima che se lo comprasse Google?!?

[tags]GoogleEarth[/tags]

Coppa America 2009: arrivano i multiscafi?!?

Lo avevo previsto (in una scherzosa battuta!) e adesso rischia di succedere davvero…
Veniamo ai fatti:
Dopo la chiusura della 32ma America’s Cup, il Club Nautico Espanol de Vela (CNEV) e la Societè Nautique de Geneve (SNG), fregiandosi rispettivamente dei titoli di Challenger of Records (come vedremo, in discussione) e Defending Challenger, emanano, in accordo con quanto previsto dal Deed of Gift (il documento che “regola” l’emissione delle regole per la America’s Cup) le regole per la 33ma edizione.
Il Golden Gate Yacht Club (quello di Oracle BWM Racing) impugna questa decisione, sostenendo che il CNEV non ha i titoli per essere accreditato come Challenger of Records, essendo un organismo vuoto, nato per incorporazione da parte della federazione di vela spagnola di un club che non aveva altre barche all’infuori di Desafio Espanol, e non avendo soprattutto tenuto nessuna annuale regata sociale, come esplicitamente previsto dal Deed of Gift per decidere dell’ammissione o meno di uno sfidante alla competizione.
Ebbene, un giudice ha constatato questa irregolarità (ci avranno messo un mesetto, in Italia non credo ce la saremmo cavata in un decennio) e nominato il GGYC nuovo CoR.
Oracle ha subito detto che il suo obiettivo sarà quello di acceleare la procedure per far si che la competizione si possa effettivamente tenere nel 2009. Ecco le intenzioni dichiarate:

GGYC’s first preferences would be to:

1. Seek to agree rules with all competitors along the lines of the October 17
“nine points” compromise proposal and race a conventional America’s Cup competition in Valencia in 2009.

2. If a Deed of Gift challenge went ahead, the club would seek to race under the AC90 monohull rule already published. If Alinghi did not agree to that, in multihulls.

3. In all scenarios, GGYC would seek by mutual consent to have a Challenger Selection Series with as many challengers as possible.

[via]

Che dici, Andrè?!?

Tags: , ,

Web, HD, palinsesti ed interattività: due casi recenti

Il caro amico e collega Salvatore, nella sua periodica attività di indagine e scouting, ha scovato delle interessanti ricerche, e condiviso delle riflessioni che condivido qui.

Si parla di HD (High Definition) su Internet e si portano sue esempi apparentemente in controtendenza: una AOL che “abbandona” la HD dicendo che non c’è business e una Akamai che invece sta investendo pesantemente verso la HD, fino addirittura a creare un portale “demo” per utenti e – soprattutto – content provider.

Ci sono ad oggi tre modelli principali di servizi di televisione che utilizzano le tecnologie Internet/IP su reti private o pubbliche:

1 – le IPTV di operatori TLC, esclusivamente su reti IP chiuse -> device primario il box, QoS  gestita, HD possibile (pur con molti limiti di palinsesto/canali); modello di business: focus sul contenuto e sulla library di partner “mainstream” Terzi (major del cinema, broadcaster…) o anche autoprodotti (Telecom, Sky etc); conseguente modello di servizio: 90% content, 10% interattività; esempi: Alice, BskyB, Fastweb

2 – le Internet TV (P2P e non) di attori “nuovi entranti” nel settore media, esclusivamente su reti IP pubbliche o di partner terzi -> device primario il PC con client software dedicato, possibilità di streaming su TV ma non a livello mainstream, in alcuni business model utilizzo di box come device primario; modello di business: non hanno (ancora) le risorse finanziarie per costruire grandi mediateche, produrre serie, integrare le major del cinema etc, puntano (o meglio: sono costretti a puntare) su un target di utenti “tecnologici”, fanno leva in modo bilanciato su content “professionale” di provider, advertising, user-generated-content e “microacquisti di pay-per view / pay per own”; conseguente modello di servizio: mix di accesso a contenuto, browsing, sharing, upload, servizi di community che abilitano la propagazione di contenuti e pubblicità;  esempi notevoli: Joost, Vuze, Babelgum, AppleTV (box dedicato ma PC/Mac necessario, almeno per ora)

3 – le Web TV, esclusivamente su reti IP pubbliche o di partner terzi -> device primario il PC con Web browser; modello di business: valgono le stesse considerazioni del punto (2), con in più la considerazione che il canale/device/PoC (Point Of Contact) Web è più orientato all’interattività ed al browsing (by definition, direi) che alla fruizione, download o streaming di contenuti “lunghi”, vuoi per le limitazioni della rete IP pubblica, vuoi perché l’attitudine di chi decide di dedicare un’ora al Web invece che alla Internet TV  (2) è di esplorare, andare da sito a sito mentre nel caso (2) siamo su un modello di rete aperto ma di device (client PC) chiuso con contenuti limitati: si va su Joost per il telefilm Sci-FI particolare, su Vuze per il download di videogiochi ed i telefilm e film “indie” etc; si va in giro per il Web in cerca del “nuovo”: 15 minuti su Youtube, un’occhiata all’area musica di MySpace, le foto di un amico messe su Flickr, l’upload del video del proprio gatto etc; il modello pubblicitario legato ai video/musica conta ancora poco (circa 5%) rispetto a quello dell’advertising “direct” dei banner, newsletter e dei modelli Web di co-marketing; di conseguenza il modello di servizio è orientato essenzialmente al “mash up” di content e servizi di vari attori e alla massima interattività; esempi: MySpace Video, Yahoo Video, YouTube, N3TV.it,  blogtv…

Ho messo in ordine “”calcolato” (1, 2, 3) le categorie di cui sopra: andando da 1 a 3 si passa da un concetto di “palinsesto” ad uno di “aggiornamento cadenzato” fino ad una logica completamente rovesciata ed estrema in cui il “palinsesto”, inteso questa volta come “insieme delle cose da vedere”, è deciso dalla community / base di utenti rispetto al gradmento / segnalazione di contenuti a priori non prevedibili (es: con buona pace del canale CBS su Youtube, quest’oggi il video più visto sarà quello del mio gatto).

Di conseguenza, andando da 1 a 3 la HD diventa progressivamente possibile / problematica / impossibile
A. per via della mancanza progressiva sia di banda sia di controllo sulla QoS
B. per il progressivo diminuire del “valore” del content “push” rispetto all’interattività / content user-generated, per ha progressivamente meno senso investire banda in HD ed ha invece più senso dedicare tale banda ad incrementare le performance complessive del servizio e la user experience degli utenti.

Akamai mira a creare business HD nell’ambito dei servizi TV di tipo (1) e (2), in cui ha perfettamente senso immaginare canali/palinsesti HD o almeno content “premium” HD on demand. AOL opera nell’ambito (3) ed a quindi una prospettiva completamente rovesciata.

Ecco i link ad i due articoli.
http://newteevee.com/2007/11/01/does-hd-online-matter-aol-cbs-sa
http://newteevee.com/2007/10/29/akamais-new-hd-strategy-show-dont-tell

Tags: ,

Il Mercato Mobile, Skype, e le Tariffe

Tre settimane fa ero negli Stati Uniti. Per la prima volta ho provato a chiamare con SkypeTariffe SkypeOut verso i cellulari. Cellulari italiani, ovviamente. Costicchia, ma comunque circa 1/3 che chiamare dall’estero col proprio cellulare, sempre italiano, in roaming.

Chiamare i fissi è invece piuttosto conveniente (per gli USA e per tutte le “destinazioni principali“), costa appena 3/4 centesimi in più rispetto alla canonica tariffa cellulare domestica.

In questi giorni ho invece sentito un’amica Russa, e ho fatto una scoperta piuttosto interessante.

In primo luogo c’è differenza fra le grandi città (Mosca e S. Pietroburgo) – per le quali vale la conveniente tariffa di “Fascia A” – ed il resto del paese (e ovviamente la mia amica indovinate dove sta?). Tutto sommato ha un senso, soprattutto per un paese così grande e con una infrastruttura di rete probabilmente non capillare come la nostra.

Ma ciò che mi ha davvero colpito è che chiamare dall’Italia (o da qualunque posto, se è per questo) un cellulare Russo, costa un un quinto che chiamarne uno italiano!!!

Tariffe SkypeOut Russia

Io (che non ci capisco gran chè di questo settore) mi chiedo come sia possibile. Chi ci capisce, invece, lo spiega con la solita competenza.

Qui sotto le tariffe (sconvolgenti) italiane.

Tariffe SkypeOut Italia

[tags]skype, telecom, tariffe[/tags]

Se Microsoft avesse progettato GMail…

Windows Live GMailHo dovuto aspettare di smettere di ridere, prima di postare! 🙂

Su blogscoped c’è un divertente articolo che, sulla falsariga di altri esempi di “design alternativo” del recente passato, spiega come sarebbe cambiato il servizio di posta di BigG, se fosse stato progettato a Redmond.

Fra i passaggi…GMail

we’ll also throw in a security measurement that will prevent you from clicking on links in emails, unless you discovered the switch to mark a mail as safe. Another security measurement we’ll add is that you won’t be able to log-in with just username@gmail.com anymore but are required to enter the fullpassword. Furthermore, we will change the browser URL from http://gmail.microsoft.com to the more professional looking http://by114w.bay114.gmail.live.com/mail/mail.aspx?rru=home

Due risate ogni tanto…

[via]

Tags: , ,

Telefonate VoIP facilmente intercettabili?… "Ma mi faccia il piacere….”

Un tempo leggevo Slashdot con grande assiduità. Oggi sono sconvolto dalla quantità di stupide segnalazioni che gli editori passano come articoli. Capisco, che non si tratta di un sito di news ma di un aggregatore di user submitted content, però gli editori dovrebbero sinceramente evitare di pubblicare roba come l’articolo in questione, che cerca di gettare ombre sul VoIP spiegando che le telefonate fatte con questa tecnologia sono molto più semplici da intercettare (basta un semplicissimo software) rispetto a quelle fatte con le linee tradizionali, perchè il traffico transita su una rete IP, tipicamente pubblica (o con diversi nodi pubblici) e non solo sulla linea privata dei telecom operator.
Bella scoperta. Illuminante (e molto divertente) uno dei primi commenti:

Holy hyperbole, Batman!
Not only that, but ethernet data traffic can be read [ethereal.com] by someone else on the network, and wi-fi traffic can be monitored [kismetwireless.net] by someone even without wires.

In other news, experts have revealed that water is scarily wet, the sun is frighteningly hot, and occasionally rain terrifyingly falls from the sky. We’ll interrupt your surfing with more news as it unfolds. Meanwhile, please continue to tremble in fear of the obvious.

Chiaro che il traffico può essere sniffato con (relativa) facilità, ma oggi esistono una mezza dozzina di buone implementazioni di protocolli di sicurezza per le chiamate su IP ( SRTP, ZRTP, TLS, IPSec e DTLS possono bastare?), e fintanto che una chiamata (ma se è per questo un qualunque flusso dati) è crittografata end-to-end, il traffico sarà per chiunque tranne che per i legittimi mittente e destinatario uno stream di dati abbastanza incomprensibile.

Resta la possibilità che su una delle due macchine (quindi ad uno degli endpoint della comunicazione) possa esserci un qualche trojan. Così come è possibile che un investigatore privato vi abbia piazzato una cimice vicino al telefono. Di solito la mettono all’interno dell’abat-jour, sul comodino. Controllate! 😉

Tags: , ,