Una cifra modesta

A quanto pare per B. la considerevole cifra di 500.000 euro rappresenta una “cifra modesta”. Per questo – spiega lui nella memoria resa ai PM che lo cercano – averla generosamente elargita ad un conoscente in difficoltà non deve destare stupore.

Ora, mi vengono in mente due riflessioni. La prima, come ho già detto, è che uno così difficilmente potrà avere l’effettiva percezione delle dinamiche economiche del 98% degli Italiani che pretende di governare.

La seconda, se vole più sottile, mi porta ad un pensiero verso quelle giovani signorine che, a quanto affermano in molti, gli si sarebbero concesse (anche intendendo eslcusivamente una castissima compagnia a cena) per, si dice, cifre che oscillano fra i 2.500 ed i 5.000 Euro.

E pensavo…

Per me una “cifra modesta”, cioè una somma che potrei essere disposto a regalare ad un conoscente (non un amico) in serie difficoltà(*), potrebbe essere diciamo 500 Euro. Poi ho pensato: è come chiedessi ad una ragazza di partecipare ad una festa, ed alla fine la pagassi, facendo le proporzioni, due euro e mezzo. 5 volendo essere generoso.

Fossi in quelle ragazze, io mi incazzerei non poco.

(*) Ai nostri scopi rientra nella definizione di difficoltà anche quella di chi, per scopi eticamente discutibili, avesse dilapidato 4 o 5 milioni di euro dalle aziende di famiglia.

 

“Frankie Hi-nrg e la cultura” for Dummies

Ovvero: quando uno parla, e chi ascolta (qualcuno) non capisce una mazza.

Qualche giorno fa in una intervista a Repubblica il noto rapper sforna la sua ricetta per una scuola migliore. Almeno così titola il giornale. No, non è vero. Frankie parla di scuola, di cultura, di modernità…ma si sa, i titolisti.

Anche i blogger ci mettono la loro, però, come chi estrae dal tutto:

Non conoscere Lady Gaga è grave quanto non sapere nulla di Platone.

Mi pare che quanto detto da Frankie sià decisamente di più, e soprattutto decisamente diverso dal paragonare i due personaggi!

Io leggo questi due messaggi.

Uno: la cultura è cultura, indipendentemente dal livello. La Pop-art non era arte, poi ci si è ripensato. La filosofia fa riflettere, la musica non sempre (quella di LG per esempio no), ma non è questo il punto.

Due: pur senza voler fare il maestrino delle maestrine Frankie dispensa sì un suggerimento. Se si vuole costruire una relazione con gli allievi (sperando che questo aiuti il processo formativo) è opportuno conoscere anche la loro cultura. Non so se sia corretto (a senso mi pare di sì) ma certamente non è un motivo per dare addosso al rapper.

Ma si sa, al popolo della rete piace tanto litigare.

La Grecia Fuori dall’Euro, si può fare?

Risposta breve: no, non si può.

Risposta articolata…

Perchè farlo?

Utilizzare la moneta unica significa per la Grecia rinunciare ad uno degli strumenti di politica monetaria altrimenti utilizzabili: il cambio. Tornare alla Dracma (o a qualunque moneta non rigidamente legata all’Euro da un tasso di cambio fisso) consentirebbe di “svalutare” facendo riguadagnare competitività ai beni e servizi prodotti in Grecia (facendo però costare di più l’import, ovviamente).

Figo, sembra una buona idea, facciamolo!

No, praticamente impossibile: a pochi minuti dall’annuncio tutti i greci preleverebbero i loro “Euro greci” e li porterebbero, ad esempio, in Italia. No, ok, scherzavo: in Germania (non cambia nulla, in effetti). Risultato: le banche greche fallirebbero istantaneamente.

L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro

Stamattina mi è toccato assistere ad una conversazione piuttosto deprimente. Madre e figlia litigavano. La figlia (nei pressi dei quaranta, direi) rimproverava alla madre, piuttosto anziana, di averla lasciata praticamente senza soldi, in termini di liquidità. “che me ne faccio di quella casa? Era meglio non investirli, i soldi, così adesso ne avremmo ancora! Cavolo, un milione di euro…”. E la madre a spiegare (ma ce n’è bisogno?!?) che i soldi, se non li investi, sarebbe corretto dire “se non li fai fruttare”, prima o poi finiscono…

La cosa che mi ha colpito di più è che per tutta la discussione, durata alcune decine di minuti (e poi forse di più) nessuna delle due abbia mai accennato alla possibile attività lavorativa come fonte di reddito e dunque di sostentamento.

Poi dici l’equilibrio sociale…

I Conti in Ordine. Quelli di Tremonti, forse.

Fatelo smettere. Per favore, qualcuno dica a Giulio Tremonti di smetterla. Immediatamente.

Non sopporto più (e da un pezzo) di leggere che “i conti dell’Italia sono in ordine”.

No, non lo sono affatto. Forse è a posto il “bilancio dello stato”, ma non sono in ordine i conti.

Non lo è quello della scuola, per cui mancano palesemente risorse. Non lo è quello della sanità, con alcune strutture costrette a chiudere per l’impossibilità di pagare i materiali. Non lo è il conto della ricerca, per la quale destiniamo come paese molto meno dei nostri pari europei.

Non lo sono i conti di noi italiani, che da un paio di decenni abbiamo visto il potere d’acquisto pesantemente eroso, e che oggi ci ritroviamo, a confronto con paesi europei e non, indietro di diverse posizioni.

Che continui a fare il suo duro e sporco lavoro, Tremonti, ma che la smetta di dire che i conti sono in ordine, per favore.

Controlli HTML disabilitati ed accessibilità

Lo sapevate che i controlli disabled o readonly, grazie anche al comportamento abbastanza insano di MSIE, mandano letteralmente a ………..  l’accessibilità? Questo perchè il browse disegna testo grigio su sfondo sempre grigio. Addio contrasto epr gli ipovedenti.

Fortunatamente basta qualche furbo selettore CSS per riprendere il controllo.

input[disabled], input[readonly], select[disabled], 

select[readonly], checkbox[disabled], checkbox[readonly],

textarea[disabled], textarea[readonly]

{
  background-color: #dcdcdc;
  color: #000000;
  cursor: default;
}

Duemilaundici!

Un anno in discesa.
Non per la facilità, ma per la folle velocità con cui è cominciato.
Non un giorno di riposo, almeno finora, e ritmi che seguono ragionevolmente il trend dello scorso autunno.
Allora toccherebbe dire in salita.

Ci metto del mio, diciamolo, pure con la mia idea di iscrivermi in palestra. Da inizio anno ci sarò andato 7/8 volte, e con quello che costa mi pesa un po’, anche il solo pensiero.

La quantità di tempo libero è più o meno proporzionale al numero di post degli ultimi due mesi. All’incirca zero.

Ma l’impegno è a far sì che non sia sempre così. E’ anche un anno di buoni propositi, insomma.

Non si era già capito?