Google TV Ads: la pubblicità di Google va in onda

Rimane un punto assolutamente fermo ed indissolubile: il modello di business del gigante di Mountain View è sempre più basato sull’advertisement. E la cosa non stupisce, se si pensa alla quantità di denaro che viene riversato (e speso) in pubblicità.

Colpisce un po’ di più che Google cerchi di esportare il modello vincente di Adsense, basato sulla dinamicità del costo della campagna, anche nella trasmissione “su etere” (o meglio cavo/satellite) degli spot.

Nasce appunto Google TV Ads, che vi permette di:

  • scegliere il network su cui fare pubblicità;
  • scegliere la fascia oraria;
  • farvi suggerire i precedenti parametri sulla base di dati demografici in possesso di…di chi?!?!
  • stabilire il vostro budget mensile massimo;
  • stabilire (come nel caso delle AdWords) il vostro “bid” per ogni songola esposizione;
  • caricare il video da mandare in onda, da 15 a 60 secondi.

Se non avete il video o non siete in grado di produrlo, Google TV Ads vi da anche accesso al marketplace delle aziende che, per cifre che vanno dai 600 ai 10.000 dollari, possono farlo per voi.

Qui trovate una videoguida a Google TV Ads, molto esplicativa.

[via]

“Er Cavaliere Nero”, omaggio al First 45 che ha vinto Punta Stendardo

Della barca a cui mi riferisco vi dirò nel prossimo posto, in cui spero di poter pubblicare la classifica completa del Trofeo Punta Stendardo che si è chiusa ieri con la quinda ed ultima prova a Gaeta.

Per il momento però vi lascio con questo omaggio a Proietti e al First 45 (super attrezzato, diciamolo) che ha vinto tutte e cinque le regate in tempo compensato. Noi siamo riusciti a superarlo in reale (con un 56 piedi però) solo nell’ultima prova, l’unica nella quale non abbiamo rotto niente.

E comunque, ricordatevi che….”ar cavaliere nero, nu je devi rompe er c…”

Trofeo di Punta Stendardo (ma soprattutto il Golfo di Gaeta)

Asso di FioriLa location più bella in cui io abbia mai regatato, anche se a dire il vero non sono molte…

Ma per il momento mi limito agli aspetti agonistici.

Non sta andando benissimo, c’è da dirlo. Durante la prima giornata un paio di errori ci hanno messi dietro a diverse barche, anche in tempo reale. Nella seconda regata della prima giornata, in particolare, è esploso il genoa leggero, che era effettivamente al limite. Per fortuna c’è a bordo il velaio, Antonio Incarbona, che si è riportato la vela a Roma, per farcela trovare riparata la mattina dopo.

Durante la seconda giornata siamo andati meglio. Abbiamo faticato parecchio, cambiando tre vele di prua diverse (Leggero, Medio ed Olimpico) e due Spinnaker, per adeguarci alle condizioni. E vi assicuro che su un 56 piedi non è una banalità, , anche solo per una questione di puro sforzo fisico.

Durante la seconda regata eravamo messi benissimo, dietro le uniche due barche che ci pagano come rating, ma poi il crollo. Nella prima bolina l’olimpico è uscito dalla canaletta, per un metro circa, costringendoci ad una bolina decisamente più larga dell’ottimale. Grazie all’ottima successiva poppa (fatta tutta sul filo degli 8,6 nodi!) abbiamo recuperato due posizioni, sorpassando nuovamente il Farr 40 ed il velocissimo First 45 “erCavaliereNero”. All’issata del medio però il tracollo: salta il golfare del punto di mura del genoa, costringendoci al ritiro. Ora lo stiamo riparando, e contiamo di farci onore nell’unica regata odierna.

Il giorno prima (del Trofeo Punta Stendardo)

Asso di FioriCi si rilassa chiacchierando su Asso di Fiori, mentre il lungo trasferimento Fiumicino-Gaeta (dove prende il via domani il Trofeo Punta Stendardo) è quasi completato.

Una bellissima giornata di sole, con un po’ di mare lungo al traverso, facile da contrastare semplicemente issando la randa. I toni sono distesi e si scherza su tutto, nonostante siamo tutti sicuramente un po’ scossi per la levataccia (Ore 5.00 AM).

Ma da domani si fa sul serio…

Forse il mio non sarà un resoconto approfondito ed av-vincente come quello di Vincenzo Onorato e del suo terzo mondiale Farr 40 vinto di fila, ma di sicuro sarà appassionato. Tempo permettendo.

Product Placement (ovvero le “marchette” al cinema!)

Ieri ho visto The Island, un b-movie (neanche troppo “b”) del 2005 che racconta di un futuribile scenario a la Matrix in cui inconsapevoli cloni sono tenuti segregati in un bunker-laboratorio dal quale solo alcuni usciranno vivi, e con non poche difficoltà.

Il film è appena guardabile (nella mia personalissima scala) grazie più a un discreto Ewan McGregor che ad una scialba Scarlett Johansson (che poi lo sapete, a me le bionde sembrano sempre tutte un po’ scialbe!).

Esaurito il commento cinematografico, veniamo all’aspetto pubblicitario. Il Product Placement – molti di voi lo sapranno – è la tecnica che consiste nell’inserire all’interno di una scena un prodotto ben riconoscibile, oppure una marca, o qualunque cosa che faccia marketing. La cosa andrebbe fatta per essere notata, ma non troppo, per non alterare la percezione dello spettatore.

Ho beccato il film in TV, iniziato da un pezzo. I due atletici protagonisti si sfidano in una realtà virtuale in cui campeggia in bella evidenza l’inconfondibile logo della console per giochi di Microsoft.

Poco più avanti, anzi…un bel pezzo più avanti, quando i due protagonisti sono già fuori di prigione, per le vie di Los Angeles, fanno una ricerca nell’elenco telefonico, usando…..MSN Search!

Cambio scena: a casa del McGregor-Originale (Tom Lincoln) il video-telefono-IP della Cisco si mostra in tutto il suo splendore. Beh, almeno in quello che si presume avrà nel 2015! E i telefoni di quasi tutte le scrivanie sono della stessa marca.

Ma arriva la chicca finale, che non poteva sfuggire al mio occhio di appassionato: la “nave” che il protagonista sogna, e che il suo “sponsor” (si chiama così, nel film, il riccone che decide di farsi fare un clone) disegna, non può che essere quella di un mostro del mare, come il Wally Power 118, della italianissima Wally Yachts (la sede è nel Principato di Monaco, ma se il fondatore si chiama Luca Bassani ci sarà un motivo…).

Incuriosito da tale sovrabbondanza di “marchette”, vado a fare una ricerca, per scoprire che ci sono quasi 30.000 risultati in Google dove “product placement” è associato a “The Island”. Ci sarà un motivo, insomma. E infatti scopro che le segnalazioni sono tantissime, che alcune mi sono sfuggite (tutti i cloni reclusi indossano abbigliamento Puma, e bevono una marca di acqua molto famosa negli USA), e che la produzione ha “tirato su” ben 850.000 dollari (ottocentociquantamila!!!) con questo scherzetto!

Potere delle marchette!!!

PS: vediamo chi di voi si ricorda qualche recente marchetta, ehm…product placement di un certo livello… Che ne so, Ducati vi dice niente? (E non è una che può sfuggire ai nerd, questa!)

Google StreetView. Fino a dove?!?

Stamattina un ex-collega e caro amico di Milano mi scrive via chat che ha visto una delle Astra nere di Google, opportunamente armata di telecamere, che viaggiava per le vie della città, anche se troppo velocemente per effettuare delle riprese. E mi sono venute in mente le recenti questioni dovute ad una eccessiva invasione della privacy, violata quando alcune di queste macchine si sono messe a percorrere pure dei vialetti privati.

Oggi Julian Lombardi ha linkato un video, assolutamente imperdibile, che ironizza su…beh, su dove può arrivare questa invasione. I due ragazzi del video cominciano ad esplorare il proprio quartiere tramite Google StreetView, e si chiedono fino a dove possono spingersi. Siamo lontani dalla realtà?!?

Conversazioni _in_ Basso

Basso in questo caso è riferito al livello, ma tant’è…

Un paio di giorni fa mi chiama scrive via chat mio cugino, per imbucarmi ad una festa/premio, per di più nella giuria.

Cugio: Allora ci sei per domani?
Io: Sì, non so, che dobbiamo fare?!?
Cugio: Ma niente. Se è come l’anno scorso ci divertiamo un mondo!
Io: Vabbè, dai, ci penso…
Cugio: Daaaii, cugio, non mi fare fare una figuraccia! Io ti faccio accreditare all’ingresso. A me mi manda il giornale.
Io: Mi fai accreditare?!?
Cugio: Massì! CI sediamo in giuria e votiamo le canzoni. E a parte questo te l’ho detto, sarà uno spasso. E’ pieno di VIP, ospiti, cantanti, puttane e giornalisti! 🙂
Io:…
Io:…
Io: Vabbè, fammi accreditare come puttana, sono più credibile…

Acquario: oroscopo per il 23 Aprile

A volte siete reversibili. A volte siete invertibili. A volte siete imperscrutabili. Avolte siete stoici. A volte siete d’esempio e altre volte siete talmente irritanti che vi si disintegrerebbe volentieri con la pistola laser. In qualsiasi veste abbiate deciso di apparire, oggi sulla scena sarete comunque i più fortunati. Voto 8.

Oggi mi sento più da pistola laser.

Email Truffa Cartasi: Pubblicazione estratto conto on-line

Il pericolo rappresentata da questa email truffa è che, per una volta, è scritta in un italiano praticamente perfetto. Il link invece è clamorosamente fasullo (e punta a “http://knid.edonica.com/apache2-default/.cartasi/index.htm”. Notare l’uso del punto per nascondere la cartella dal file system) e non dovrebbe essere difficile da riconoscere. Inoltre nella pagina linkata molti caratteri europei (le lettere accentate) non sono renderizzati correttamente, e contribuiscono a dare un effetto di scarsissima professionalità.

Occhi sempre aperti…

Gentile Cliente,

la informiamo che e’ disponibile on-line “www.cartasi.it” il suo estratto conto (riferito al codice del rapporto 06155-26742):
potra’ consultarlo, stamparlo e salvarlo sul suo PC per creare un suo archivio personalizzato.
Le ricordiamo che ogni estratto conto rimane in linea fino al terzo mese successivo all’emissione.

Grazie ancora per aver scelto i servizi on-line di CartaSi.
I migliori saluti.

Servizio Clienti CartaSi

Asus Eee PC 900: prime impressioni

Non le mie, ma quelle di “Trusted Reviews“, che fa una rapida carrellata sulle caratteristiche del neonato ultraportable da 8,9 pollici di schermo (certamente meglio dei 7” del precedente), che promette di bucare il mercato nei prossimi mesi.

Senza stare a farla tanto lunga, il risultato dell’analisi di chi fa la review – e che si può chiaramente condividere in larga parte – è che questo computer rappresenta un equilibrio, vicino alla perfezione, peraltro, fra potenza e portabilità, con una leggera – ma non troppo – prevalenza di quest’ultimo parametro.

Memoria a stato solido ed assenza di parti inmovimento implicano anche bassi consumi e tendenzialmente limitata possibilità di rotture. Mi piacerebbe metterci presto le mani sopra, magari comprandolo in dollari, approfittando di una ghiotta occasione

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