C’è chi dice “Social Network”…

C’è chi dice “gli amici di Internet”. Io dico che ho passato una magnifica serata. Punto.

E’ stato un piacere conoscere Elena e chiacchierare con lei (dell’incontro con Microsoft e di altro). E’ stato bello rivedere a due mesi di distanza Gigi, Stefigno, Giovy, Chicco di Sale e gli altri… Non mi aspettavo ci fosse anche Mia, che non vedevo da Giugno!

Non mi sono scordato Senzastile. E’ che lui merita una menzione speciale per avere organizzato il tutto (insieme a Gattonero che ha avuto l’onere di fare i contimale! – alla fine).Non ve la prendete con lui, ci siamo un po’ incasinati e basta.

E’ stata una bellissima sorpresa Grazia, con la quale abbiamo scoperto anche la comune amicizia di Lucaryellow (quanto è piccola la blogopalla…).

Bellissima occasione per conoscere o rivedere un sacco di gente interessante e piacevole. Alla prossima!

PS: anche se è OT e personale, devo aggiungere che è stata una giornata incredibilmente ricca di emozioni. Belle, per il fatto che ho casualmente ricontattato una persona che non sentivo da 10 anni (e considerato che ora vive in Spagna non è una cosa così scontata!) e brutte, per la scomparsa di una persona, ai cui parenti va il mio abbraccio più stretto e sincero. Scusate, ma specialmente quest’ultimo è un pensiero con cui ho dovuto convivere nelle ultime ore.

Facebook, l’ennesima killer app? Forse di più!

Molto sinteticamente, quelli di Facebook hanno annunciato la disponibilità di una Javascript Client Library per l’accesso alle API del sito. La notiziona, passata, come si suol dire, un po’ in sordina, vuol dire che presto potre(m)mo vedere le applicazioni del social network più discusso del momento diffondersi a macchia d’olio su migliaia di altri siti.

Ci mancava solo “twitter sex”

Il nome non è così spudorato come quello che mi sono inventato per il titolo del post, ma quel che è certo è che l’obiettivo dichiarato di Boobik? (link non proprio da aprire al lavoro, magari, o NSFW come dicono dall’altra parte dell’oceano. Comunque non ha contenuti hard) è di far incontrare (intanto, almeno virtualmente) le persone che sono alla ricerca di incontri …intimi!

Su TechCrunch se ne fa una breve panoramica:

If PornoTube is a YouTube of porn and EroShare is a Flickr of porn, then perhaps it’s best to describe Boobik? as a Twitter of porn.

E il prossimo servizio web 2.0? Verso dove ci porterà?!?

PS: Mi stupisco che Giovy non lo abbia ancora recensito, dopo questo!

Google Profile: Davvero verso una G-Identity?

Chissà, forse ha ragione Roberto, quando dice che Google si prepara ad essere, tra l’altro, il repository di tutte le nostre identità digitali. Per il momento Google Profile funziona (anzi promette di funzionare soon) solo per le applicazioni di Google stessa. Ma domani, chissà…

Per il momento sappiamo solo che il profilo sarà pubblico, accessibile a tutti (come del resto lo è quello di Blogger) ed indicizzato.

Devo ringraziare Andrea per la segnalazione.

Criteo…a me piace, e me lo tengo…

Mi dispiace un po’ che Elena decida di abbandonare Criteo. Mi dispiace perchè credo che la decisione sia un po’ il frutto di un malinteso, e mi dispiace perchè visto che spesso il suo blog sito (:P) risulta fra i miei vicini, vuol dire che qualcosa in comune i nostri lettori ce l’hanno (e le somiglianze finiscono qua perchè lei fa millemila volte gli accessi che faccio io…).

Sul fatto che Geekissimo nasconda il suo widget “nelle mutande” (mmm…penso che questa frase verrà ripresa da chissà quanti tumblr…) sinceramente non ho commenti. Lui partecipa al network, il network gli porta contatti, lui ne da molti meno…amen. Semmai un suggerimento per gli autori di Criteo potrebbe essere quello di premiare in qualche modo chi ha il widget più cliccato. Sarebbe in un certo senso utile nell’ottica della redistribuzione della ricchezza (i visitatori): se su 100 utenti 50 vanno via dal mio blog cliccando sul widget Criteo, magari [tag]Criteo[/tag] potrebbe “ricompensarmi” facendomi apparire più spesso nei blog altrui…ma è solo un’idea…

A me Criteo (e l’idea sottostante) piace, e me lo tengo…

Google OpenSocial: non un altro network sociale, ma una piattaforma di integrazione

Rivelati i primi dettagli dell’ultima iniziativa del gigante di Mountain View: Google OpenSocial (attenzione, il link dovrebbe andare live Giovedì!).
La prima notizia degna di nota è che non si tratta del nuovo, ennesimo network sociale al quale iscriversi solo per “vedere com’è”. OpenSocial, che dovrebbe andare on-line nei prossimi giorni, promette di essere una piattaforma di integrazione fra network sociali. A parte l’uscita di marketing (per deviazione professionale, dove vedo la parola “integrazione” già tendo ad etichettare il pezzo come vaporware), andadno a guardare le specifiche si capisce che probabilmente del buono c’è. Eccome!
In pratica Google OpenSocial è un set di (solo tre!) API, tutto sommato molto semplici (com’era la filosofia di UNIX, per capirci) e di obiettivo assolutamente chiaro:

  • Profile Information (accesso dati utente)
  • Friends Information (il cosidetto social graph)
  • Activities (eventi, aggiornamenti feed etc.)

In pratica, invece che creare un network sociale, Google ha ben pensato di creare un framework che di suo può integrarsi con diversi host (così vengono definiti i network presso i quali i dati continuano a risiedere). Sono già diversi quelli che supportano l’iniziativa: Orkut, Salesforce, LinkedIn, Ning, Hi5, Plaxo, Friendster, Viadeo e Oracle.
Ma più interessante è andare a capire chi può essere interessato, dall’altra parte, ad utilizzare questi servizi. Il fatto stesso che i primi “utenti” siano Flixster, iLike, RockYou e Slide (cioè gli sviluppatori più “vincenti” di applicazioni per Facebook) la dice lunga…

L’idea di condividere fra vari network sociali un “protocollo di accesso” a questi dati di base – le API di cui si diceva prima servono esattamente a questo – consente agli sviluppatori di scrivere un codice unico che funziona allo stesso modo su tutti i network. Al momento invece Facebook usa un’architettura pubblicata ma proprietaria.

E fra tutti i post (vedi i “via” in fondo al post), quello più interessante è in assoluto quello di Marc Andreessen, che nella cosa è particolarmente coinvolto, essendo il fondatore di Ning.

In due parole, il framework è fatto per Containers (le citate Orkut, Linkedin, Ning…) e per Applications (tipo iLike etc..). Cioè esattamente il modello di Facebook. Con una, non irrilevante, differenza: nel caso di Facebook l’unico container possibile è….Facebook! E le applicazioni devono essere scritte apposta per questo, utilizzando API e linguaggi proprietari come FBML (Facebook Markup Language) e FQL (Facebook Query Language).

Come detto le API non sono state ancora pubblicate, ma se qualcuno di voi smania dal desiderio di sporcarsi un po’ le mani, può andare a curiosare nella documentazione delle API di Ning.

via RWW e TC

UPDATE: Bene, oggi ne parla tutto il mondo…per qualche motivo è saltato il trackback sul post di Marc Andreessen (qui quello di oggi) e…no, basta lamentele! Oggi ne parla anche Marco Montemagno.

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Programmazione Teatri a Roma

Daccordo che non è come al cinema. Nel senso che quando decidi di andare a vedere uno spettacolo a teatro probabilmente lo fai perchè hai visto la locandina, o conosci la programmazione di quel teatro. Non è appunto come al cinema dove scegli il film perchè hai visto il trailer e poi vai a cercare in quale sala lo danno.

Ciononostante il servizio offerto da QualeTeatro, che ho scoperto da una segnalazione di Luca, è davvero ben fatto. Ha le mappe di Google integrate, tra le altre cose, che consentono di avere una bella visione di insieme di tutti gli spettacoli nei vari teatri della città. Ancora una volta: i teatri di Roma (Roma perchè è grande e Roma perchè è la mia città!) non sono certo tanti quanti i cinema, e di solito uno ne sceglie 2/3 di cui conosce la programmazione quasi a memoria. però e comunque utile, ad esempio se vuoi invitare qualcuno.

Molto apprezzaile l’idea del geotag con la cloud per le città, ma mi permetto di suggerire una funzionalità per impostare via cookie la propria città (nel 90% di casi, concorderete, la ricerca la si farà in quella) e magari mettere la cloud con gli autori.

Complessivamente è davvero ben fatto, e molto intelligente come idea, e penso sarà anche molto apprezzata dagli “inconsapevoli” sponsor, visto quanto sono chiaramente indirizzati ed azzeccati i link di AdSense che compaiono. Kudos ad Alberto.

Creatività + Web 2.0 = Business

Claudio Vaccaro ha pubblicato le slide del Marketing Camp tenuto a Milano pochi giorni fa. Benchè siano un po’ complesse (se confrontate con quelle pubblicate da Luca qualche giorno fa), contengono alcuni messaggi che trovo davvero “professionali”, e siccome il suo non è uno di quei blog che vedo spesso nominati “nel giro”, voglio condividerle qui. Buona lettura.

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