Android: Open Stack Not So Open?!?

Non bastano i ritardi nel rilascio del SDK a mettere in cattiva luce Google e nei guai il suo progetto di stack open source per dispositivi mobili.

Scrive oggi Ars Tecnica che parrebbe fondata la notizia secondo cui Google avrebbe distributo delle versioni private del SDK di Android ai partecipanti (o ad acluni fra questi) alla Android Developer Challenge.

Third-party Android application developers, who have grown increasingly frustrated with the lack of SDK updates, were shocked to discover that Google has been secretly making new versions of the Android SDK available to the Android Developer Challenge (ADC) finalists under non-disclosure agreements.

Un Non-Disclosure Agreement (NDA), ovvero un Accordo di Non-Divulgazione sarebbe stato fatto firmare agli sviluppatori interessati.

Come scrive Stefano Quintarelli, sulla scala della non-evilness, questo merita appena la sufficienza.

[tags]Android, ADC, Google[/tags]

I Segreti del Ranking di Google

Non proprio svelati, ma qualche passo verso l’apertura…

Oggi sul Blog Ufficiale di Google c’è un interessante articolo/post di Udi Manber, VP Engineering, Search Quality, che spiega perchè gli algoritmi di ranking siano tenuti così segreti, ma dichiara anche una certa …apertura.

E così si svela che il PageRank, tuttora in uso, è oggi solo una parte di un meccanismo ben più complesso, che tiene conto fra l’altro dei language models (la capacità di gestire frasi, sinonmi, errori…), query models (non solo il linguaggio, ma come le persone lo usano oggi), time models (interessante: ad alcune ricerche è megli rispondere con pagine fresche, ad altre con pagine che stanno lì da più tempo).

E poi la complessità del gestire le query in vari linguaggi, di combattere lo spam…

In definitiva, un articoletto che vale la pena di leggere, in attesa di qualche insight ancora più succulento!

Concorso Fotografico a tema Vela (uhm…vabbè, “Mare”)

Yacht and Sail – blog dal tema abbastanza evidente e che leggo da qualche tempo – ha lanciato un concorso fotografico per l’estate, e tema mare/barche. Ecco il testo del regolamento (ma ovviamente fa fede quello pubblicato sul relativo post).

REGOLAMENTO

1) Il concorso è aperto dal 15 Luglio al 15 Settembre 2008, verranno accettate solo fotografie scattate in questa finestra temporale.

2) Il concorso è strutturato in tre diverse categorie:
Vela: barche a vela in navigazione o all’ormeggio scattate anche da bordo delle stesse.
Motore: barche a motore, navi o tutto ciò che va per mare con un motore e non col vento.
Natura: classici scatti di onde, tramonti, mostri marini e quel che più vi piace del Creato, unico obbligo, deve comparire il mare.

3) Le fotografie dovranno pervenire alla mail yachtandsail@blogo.it entro e non oltre il 30 Settembre accompagnate da nome dell’autore (anche un nick va bene), luogo e data dello scatto e possibilmente una riga di descrizione, creeremo a concorso chiuso una pagina di Flickr dove tutti potranno vedere tutte le foto pervenuteci.

4) Ciascun concorrente potrà inviare solo una fotografia per ciascuna categoria, insomma sceglietevi la migliore e non sommergeteci di mail (ma ci crediamo? Discorso figuraccia di cui sopra…)

5) Premi: per tutte le categorie saranno assegnati due riconoscimenti, un premio della giuria (noi) e un premio dei lettori (voi), cosa saranno materialmente i premi per i vincitori lo decideremo più avanti, per ora non aspettatevi nulla di più di una pacca sulla spalla.

6) Disclaimer: tutte le foto verranno rese pubbliche con licenza “Creative Commons: Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo stesso modo”, poche storie.

Anche Vela Blog Mistro partecipa all’iniziativa. Anzi, più che partecipa direi che ne è il co-autore, stando a quanto scritto qui.

CircuitoHo riguardato i miei vecchi scatti a tema vela, ma con poche eccezioni, non c’è nulla che meriti menzione.

In ogni caso per questo concorso gli scatti devono essere presi fra il 15 Luglio ed il 15 Settembre. Non vale barare modificando i dati EXIF!

QUindi scaldate i vostri obiettivi, caricate le batterie dei vostri cannoni, e tornate con degli scatti da mostrare agli amici!

I commenti di FriendFeed direttamente sul vostro blog

C’è solo una via d’uscita all’enorme quantità di informazione che molti di noi si trovano a gestire sotto forma di blog, notizie, commenti, segnalazioni… E questa via d’uscita è rappresentata dal lavoro e dal contributo del network di contatti, colleghi ed amici. La mia rete sa cosa leggo, cosa mi piace, ed io condivido con essa interessi vari. Ecco perchè il mio non affollatissimo lifestream su FriendFeed mi permette di sfogliare velocemente un grandissimo numero di notizie ed informazioni, il tutto nel tempo di una pausa caffè.

Un ulteriore meccanismo per facilitare l’interazione con la mia rete l’ho scoperto oggi in questo articolo, in cui Richard MacManus spiega come ha gestito l’integrazione dei commenti di FriendFeed nel suo popolare blog.

In un break di 5 minuti (cinque!) ho deciso di sperimentare la stessa cosa, e potete vedere il risultato qui sotto. Facendo click sul pulsante “show” vedrete, in aggiunta ai commenti fatti sul blog, anche quelli eventualmente fatti direttamente sul mio stream FriendFeed. Fantastico!

Ecco le semplicissime istruzioni.

  1. Scaricate il Plugin WordPress sviluppato da Glenn Slaven (ne usiste uno per Movable Type, se usate un’altra piattaforma).
  2. Come per tutti gli altri plugin, scompattatelo nell’apposita cartella della vostra installazione di WordPress (wp-content/plugins), ed attivatelo.
  3. Inserite da qualche parte nel vostro template la chiamata alla relativa funzione: <?php wp_ffcomments(); ?>

E ora….commentate pure (anche da FF!).

UPDATE: per qualche strano motivo, in alcuni casi il plugin non riescew a capire a quale post collegarsi, ma basta fare refresh della relativa lista, e tutto funziona perfettamente.

[tags]friendfeed, comments, wp, plugin[/tags]

Google Developer Days in Italia!

Non affrettatevi per l’iscrizione. La data annunciata è il 21 Ottobre, quindi c’è ancora un po’ di tempo.

Però se non vi volete perdere un evento estremamente interessante, vi consiglio di mettere almeno un promemoria in agenda.

Tanto per capire quello che non vi potete perdere, provate a dare un’occhiata ai materiali rilasciati dopo le sessioni diYokohama, Pechino e Taipei.

Yokohama, June 10
Shortly after Google I/O, we kicked off our 2008 Google Developer Days. The first stop was Yokohama, Japan. Andy Rubin and Takuya Oikawa started the day before 1100 developers, highlighting the Android user interface, the Earth API’s 3D graphics, and announcing Japan’s new Google Developer API Expert program. Videos and sessions are now available.

Beijing, June 12
Two days later, Marissa Mayer and Kai-Fu Lee opened Developer Day in Beijing for more than 2,000 developers, highlighting the effort between Google and local developer communities to collectively make the web better as a platform. Notably, we welcomed several new Chinese networks to the OpenSocial community, including 51.com, 51wan.com, Douban.com, Hainei.com, Tianji.com, Xiaonei.com, and YiQi.com. These networks join a few others that have already launched in China, including MySpace.cn and Tianya.cn, as well as CityIN.com, which has shipped a sandbox for developers. Beijing videos and sessions are here.

Taipei, June 14
Next on the schedule was Taipei’s first Google Developer Day, with 900 developers. In the developer showcase, we invited three developers to demonstrate web applications they’d built using Google APIs: Wei-chih Chiang, a student of Yi Shou University and his Photo Note site, Jun-Chieh Huang, founder of ischool, a website that integrates Google services for elementary and high schools in Taiwan, and FunP, a social website integrating OpenSocial features. Here are the Taipei videos and sessions.

Dopo la pausa estiva si ricomincia, partendo dall’Inghilterra, per arrivare alla Russia, passando fortunatamente anche per l’Italia!

  • September 16 – London, England
  • September 18 – Paris, France
  • September 23 – Munich, Germany
  • September 25 – Madrid, Spain
  • October 11 – Bangalore, India
  • October 21 – Milan, Italy
  • October 24 – Prague, Czech Republic
  • October 28 – Moscow, Russia

[via Official Google Blog]

Le Ricerche Multilingua di Google

Nella mia ultima visita a Google, in occasione del Google I/O dello scorso Maggio, rimasi piuttosto affascinato dai due keynote di apertura delle altrettante giornate di lavori. La prima, guidata da Vic Gundotra, illustrava a tutto campo le varie aree su cui i laboratori di Google si stanno muovendo. La seconda, tenuta interamente da Marissa Mayer, focalizzata invece sul tema della ricerca. Proprio durante questo secondo speech la bionda Marissa si era lanciata in alcuni scenari che al momento io etichettai come “futuribili”, e neanche a breve. Mi riferisco in particolare al tema della ricerca multilingua. La VP di Google disse più o meno:

“Immaginate questo scenario: un utente di lingua araba – lingua poco rappresentata, percentualmente, su internet – cerca uno specifico termine, o una frase, ovviamente in Arabo. Il sistema traduce la stringa di richiesta in Inglese, interroga il più vasto repertorio di informazioni in lingua inglese (alcune nativamente in lingua inglese, altre tradotte da altre lingue durante l’indicizzazione!) e restituisce i risultati, dopo averli tradotti tutti in Arabo.”

Ora, a me questa cosa sembrò pazzesca. Pazzesca per la potenzialità ma anche per la complessità della sua realizzazione! Ecco, allora provate ad andare su Google.it. E cercate, ad esempio, “moto in finlandia”.

Risultato? Oltre ai quasi 2 milioni e mezzo di risultati che il motore vi restituisce, alla fine della prima pagina trovate questo oggettino qui:

Ricerca Multilingua

Click per Ingrandire e vedere i risultati della ricerca

Al di là della bruttezza della traduzione (“Visualizza tradotti inglesi risultati“?!?! :O ), mi pare chiaro che è l’oggetto di cui la Mayer parlava appena due mesi fa. Cliccandoci sopra si arriva a questa pagina che presenta i risultati tradotti in Italiano a fianco all’originale in Inglese!

Non compare per tutti i tipi di ricerca, ma facendo qualche prova se ne trovano diversi esempi.

Se ne scovate qualcuno, segnalatelo nei commenti.

Qualche approfondimento sul meccanismo di funzionamento si trova indagando nelle relative FAQ.

WordPress 2.6.1 in Beta

WordpressLa calura mi impedisce di dormire. In compenso questa navigazione ad orari inusuali mi permette di scoprire che è disponibile la beta di una nuova release di WordPress, l’engine che sta dietro alla maggior parte dei blog che leggete ogni giorno.

Fra le novità più significative, l’utilizzo di Google Gears per la velocizzazione tramite caching dell’interfaccia di amministrazione, la possibilitò di “versionare” i post (ci si avvicina ad un vero CMS), qualche miglioramento nelle performance del javascript e come sempre molti bug fixing.

Altre informazioni qui, mentre se avere fretta di provare, eccovi il link diretto al download.

Mobili, blog, querele e censura

Non è bella la vicenda di Sergio Sarnari.

Non è bella perchè il povero ventinovenne (al tempo) con la moglie (quasi, al tempo) ne ha già passate abbastanza, fra ritardi ed esborsi nella sua storia legata all’acquisto dei mobili per la casa.

Non è bella perchè il povero Sergio rischia di doverci pure rimettere qualcosa, economicamente parlando, a causa del solo fatto di aver “denunciato pubblicamente” il fatto sul suo blog. Ora, se gli estremi per la querela ci siano o meno io non lo so, perchè non sono (manco lontanamente) un avvocato. Se i fatti denunciati siano veri o meno, non lo so neanche (anche se non ho, a priori, motivi per ritenere che non lo siano). Mi pare anche evidente che nei commenti di Sergio ci siano delle esternazioni che vanno al di la dei soli fatti, ma anche questo non è oggetto della nostra discussione.

Mentre sfogliavo i vari post sull’argomento ed elaboravo le righe che oggi state leggendo, sono capitato su questo post di Biccio, ironicamente intitolato “I mercati sono querele”, che ricalca i pensieri che stavo appunto mettendo assieme, e che a mio modo di vedere esprime in maniera lucida e precisa (più lucida e precisa di quanto non avrei saputo fare io) l’elemento più grave della vicenda: l’enorme occasione mancata da parte del mobilificio di costruirsi un’immagine almeno un po’ più simpatica nei confronti degli abitanti della rete.

Della vicenda parlano anche: Maxime, LucaPunto-Informatico, Cristian, Tommaso, Catepol, Matteo, Folletto, Alberto, Pseudotecnico, Paola, Gattostanco (Lista copio-incollata da Biccio!)

Location Awareness: io so dove sei!

Del valore potenziale dei servizi basati sulla posizione dell’utente (Location Based Services o LBS) si è già discusso. Non su questo sito, mi pare di ricordare. Ho sfiorato il tema, a me particolarmente caro, anche in questo articolo preparato a quattro mani per la Conferenza AMFM dello scorso anno.

Oltre alle startup interamente basate su questo concetto, come Brightkite e Loopt, anche i grossi player si preparano da tempo, ed in alcuni casi si stanno già scoprendo.

E’ il caso di Yahoo! con il suo servizio FireEagle, o di Google, che nella nuova versione di Gears rende (pardon, renderà) disponibili delle API per determinare la posizione geografica del client.

Ma veniamo al punto caldo: secondo questo articolo (e quello a sua volta puntato, direttamente dalla CNN), i ricercatori della Northeastern University hanno seguito i movimenti di oltre 100.000 persone senza nemmeno informarle di ciò che stavano facendo.

Seth Borenstein of the Associated Press reports tonight about definite example of cell phone location privacy intentionally violated without the knowledge of the phone owners. Researchers at Northeastern University won’t say where the 100,000 people they tracked live or what companies helped them do it – but they made sure to do it outside of the United States.

Il principale punto oscuro di una tecnologia del genere sta proprio nell’impossibilità, per l’utente, di liberarsi del tutto del controllo. Un telefono cellulare, ad esempio, deve necessariamente passare di cella in cella e ogni volta registrarsi, per poter essere collegato. Solo la coscienza e l’etica (o il rispetto delle leggi) da parte degli operatori può garantire che questi dati non vengano usati in malo modo o, ad esempio, venduti a terzi.

[tags]Location, LBS, fireEagle[/tags]

La privacy e gli ospiti

Google e la PrivacyCara “Assistente di Volo RyanAir”, mi vedo costretto a cancellare il tuo commento al post “Giornalismo Low Cost” dato che non hai voluto fornire un indirizzo email valido.

Non è cattiveria, ma è la policy che ho deciso per questo sito. “perprivacynondico@libero.it” non è una scusa valida. Il tuo indirizzo non sarebbe stato comunque pubblico, ma solo nelle mie mani. D’altro canto quando ci si presenta da un amico per una chiacchierata, ci si presenta, come minimo.

Quindi, per tutti: il vostro indirizzo rimane esclusivamente nelle mie mani, mentre l’eventuale indirizzo web (http) che inserite, è pubblico ed associato ad un link sul vostro nome.

Commenti provenienti da indirizzi non validi saranno cancellati.

Per tutte le altre assitenti di volo che volessero lasciare qui i loro commenti: vi invito a mandare, oltre al vostro indirizzo, anche un CV completo di fotografia a … 😛 Skerzo, eh…