Apple iPhone: SDK sì, SDK no…

Non è facile fare chiarezza fra gli annunci della [tag]Apple[/tag], i commenti di Scoble, e l’analisi di Gizmodo. Secondo quest’ultimo, che fa a mio modo di vedere la più corretta interpretazione delle parole di Steve Job, l’iPhone semplicemente non ha bisogno di un SDK, essendo già in grado di eseguire in maniera nativa applicazioni “web”, con l’ormai consolidato uso di AJAX per animare la componente client (forse tramite AIR?). E comunque sottolinea gli effetti negativi di questo approccio:

According to Apple, “no software developer kit is required for the [tag]iPhone[/tag].” However, the truth is that the lack of an SDK means that there won’t be a killer application for the iPhone. It also means the iPhone’s potential as an amazing computing and communication platform will never be realized. And because of this I don’t think the iPhone will be as revolutionary as it could be.

D’altro canto si fa notare in questo interessante articolo come il paradigma [tag]AJAX[/tag] abbia comunque qualche limite. Di fondo, per via del fatto che l’applicazione gira in una sua sandbox, e quindi non potrà accedere a tutte le funzioni dell’iPhone, per esempio la lista dei contatti. E di piattaforma, dato che stiamo comunque parlando di un ARM a 400 MHz.

To recap, Ajax web applications running on a sandbox have the following drawbacks:

  • No access to operating system features and functions (e.g. impossible to write a CPU meter or a video-IM app)
  • No access to the iPhone’s databases (e.g. you can’t access your current contacts for your IM web app)
  • JavaScript apps can be very slow.
  • You can’t expand the current operating system via drivers or other tweaks (e.g. adding support for A2DP/AVRCP Bluetooth profiles)

Ora, sul perchè ciò succeda, si possono fare le ipotesi più disparate. Non concordo con chi dice che si tratta solo di una questione di tempo, cioè che la Apple non ha materialmente fatto abbastanza in fretta a rilasciare l’SDK (Sì, mi rendo conto che mi sto mettendo contro Wired!!!). E comunque, nella buona tradizione Apple, il tutto succede in pieno contrasto con quelle che erano le aspettative del mercato.

E comunque, siccome un link meno esterofilo ci vuole, ecco qui il resoconto delle notizie provenienti dal [tag]WWDC[/tag], da due inviate molto….speciali!

UPDATE: per rispondere ai due post di Alfonso Fuggetta: io direi chiuso!

UPDATE 2: qualche volta capita di arrivare prima di Slasdot, citando la stessa fonte.

Adobe Apollo…ops…AIR(r), Win 2000 e AttachConsole()

Qualche giorno fa ho installato la “alpha” di AIR, il nuovo ambiente di runtime cross-platform proposto da Adobe. Pur non avendolo provato (nel senso che non ho provato a sviluppare nulla), devo dire che sembra un ambiente molto interessante. In pratica consente di utilizzare HTML e Javascript per scrivere applicazioni che assomigliano un po’ a quelle Flash, ma che del player non hanno bisogno.

Ma veniamo al punto. Ho installato l’alpha, dicevo, praticamente solo per poter utilizzare [tag]tweet-r[/tag], un client di [tag]Twitter[/tag]. Tweet-r ha rilasciato oggi la sua versione 1.0 (direttamente dalla 0.76, un bel salto!), e si porta dietro come dipendenza l’aggiornamento del runtime di Adobe alla beta.

Senonchè, appena provo ad installare la beta di [tag]AIR[/tag], un bel messaggio mi informa che non è possibile trovare [tag]AttachConsole[/tag]() in kernel32.dll. Ci credo che non è possibile…quella funzione c’è in Vista, anche in XP, ma non in Windows 2000.

The procedure entry point AttachConsole could not be located in the dynamic link library KERNEL 32.dll.

Che dite, ci ripenseranno e produrranno un installer MSI per la piattaforma Windows (sì, perchè il problema sembra legato all’installer, non al runtime in se)? Oppure devo considerare WinXP un requisito?

UPDATE: c’è il solito, tempestivo Scooble che copre l’argomento, e soprattutto che sottolinea l’elemento più importante:

But, don’t miss the fact that Apollo apps no longer require Flash. They can be built totally in Ajax/JavaScript/HTML.

[tags]apollo[/tags]

aNobii descritto da Apogeo

Non saprei fare di meglio (e comunque, perché rifare un lavoro ben fatto?) nel descrivere il fenomeno aNobii e le sue funzionalità. Ne parla Pietro Izzo in questo articolo su Apogeonline dal titolo Il bookcrossing virtuale di aNobii.

Interessante il parallelo con Amazon, e l’osservazione del ruolo chiave ricoperto dalla funzione sociale del sito, ovvero l’esposizione della propria libreria (e di conseguenza l’esplorazione delle altrui).

Per l’approfondimento vi lascio all’articolo stesso, riportando solo una curiosità che mi ha colpito ed una nota (quasi) personale:

…il curioso nome di questa (relativamente) nuova applicazione deriva dall’anobium punctatum, il comune tarlo del legno che nei paesi anglosassoni è familiarmente conosciuto come… bookworm (verme dei libri).

Pietro Izzo segnala anche fra i gruppi più attivi in Italia c’è Fantascienza in Italia, nel quale troverete anche il sottoscritto! Proprio su uno dei thread di discussione nati in seno a questo gruppo (dal titolo : Il Miglior Libro di Fantascienza) devo aver scatenato un piccolo “caso” (letterario) suggerendo il libro “La Fine dell’Eternità” di Isaac Asimov.

Che dire….buona lettura!!!

UPDATE: un altro ottimo post sul tema.

[tags]aNobii, books, web2.0[/tags]

aNobii, AJAX & the User Experience

I’m really becoming addicted to aNobii, and I like for a couple of reasons.
I like it as a social tool, because among DVD, CD and Books, the last are better hit (or, they can benefit more) from the “[tag]social network[/tag] effect”, i.e. from the exchange of user reviews, comments and whatever, so it’s easy to discover “users with similar bookshelfs”.
But I really like it also because it has one of the best user interfaces I’ve ever seen in a web application.
The result of an intelligent use of javascript ([tag]AJAX[/tag], actually) is a very clean and “reactive” interface, which is, at the same time, limited to the essential (and useful) elements.
Just to give you an example, I’m posting a picture of the ISBN validation textbox. Very nice.

aNobii ISBN validation textbox

[tags]web2.0, aNobii[/tags]

aNobii, AJAX e la User Experience

aNobii mi piace davvero.
Mi piace come oggetto sociale. Ritengo che dovendo scegliere fra DVD, CD e Libri, questi ultimi sia adattino meglio (o forse, possano beneficiare di più) di uno scambio di commenti, di suggerimenti, di analisi per scoprire “librerie simili alla tua”.
Ma mi piace molto anche perchè ha una delle migliori interfacce utente che io abbia mai avuto modo di usare.
L’effetto finale indotto da un ampio uso di javascript ([tag]AJAX[/tag], in tutto e per tutto) è quello di una interfaccia molto “reattiva”, ma al tempo stesso semplice e limitata agli elementi essenziali.
Tanto per farvi un esempio vi segnalo l’oggetto che mi ha colpito di più (per la furbizia e la cura con cui è stato realizzato): la text box per l’inserimento del codice ISBN con con validazione automatica dello stesso. Very nice.

aNobii ISBN validation textbox

[tags]web2.0, aNobii[/tags]

Ancora Microsoft Surface: vabbè che l’interfaccia dell’iPhone piace, però…

Mi sembrava strano di essere capitato su qualcosa di interessante (o almeno affascinante) e non avere ancora letto i commenti di Robert Scooble. In realtà ero semplicemente in ritardo di qualche ora con i soliti feed. Robert ne parla qui, qui e qui. E non è il solo.
L’ultimo dei commenti di Robert è piuttosto interessante ed approfondito, e da alcune informazioni sulle tecnologie e sul funzionamento di [tag]Microsoft Surface[/tag]. Comunque la demo è davvero impressionante: vedere le cornici di vetro che si affiancano e compongono un disegno (spiego, velocemente, qualche riga sotto), oppure un adulto che “sposta” le foto sul tavolo con le dita, lascia abbastanza a bocca aperta.

Ecco come funziona il giochino delle cornici che, una volta poggiate sul tavolo, compongono il disegno. All’interno di ognuna di queste c’è un pezzo di vetro trattato (forse un film polarizzato?) sul quale un proiettore può riprodurre il disegno. Il tavolo si accorge (eh eh…) della presenza dello specifico rettangolino/cornice, perchè questo ha un piccolo barcode associato. Dentro il tavolo ovviamente devono essere presenti almeno un proiettore ed almeno una telecamera.

Il tutto fa anche costare l’oggetto parecchio, probabilmente. E comunque al momento non ci sono usi molto diversi da quelli mostrati nella demo.

Microsoft Surface

Microsoft Surface
La presentazione tutta fatta in Flash (credo) è un po’ lenta, però sembra lo stesso di guardare John Anderson (Minority Report anyone?) mentre sfoglia le scene dei futuri crimini sul suo super tecnologico schermo, coi suoi super tecnologici guanti luminosi.
Se Microsoft ci sapesse fare quanto Apple nella promozione di un prodotto non ancora sul mercato, probabilmente in questo momento non si parlerebbe d’altro.
[tags]Microsoft Surface[/tags]