Firefox: Troppa Memoria per le Extensions

Negli scorsi giorni [tag]Firefox[/tag] mi ha fatto davvero penare. E’ il solo browser che uso, tranne rarissime eccezioni (NTLM Auth, anyone?).

Insomma, tre giorni fa è diventato praticamente inutilizzabile. Qualunque operazione cercassi di fare, dopo un paio di minuti dall’avvio, tre o quattro tab aperte, diventava completamente “congelato”, e quello spione del task manager mi confermava il sospetto: oltre 160…poi 200 MB di memoria…and still growing!!! Killa, riavvia (riavvia anche il PC, per disperazione), niente: stesso comportamento. Una rapida ricerca (con Explorer) che mi porta a scoprire che molte estensioni possono causare questo problema. Alcune di queste Problematic Extensions sono state pubblicate qui. La lista non è esaustiva, però:

There are hundreds of extensions, and not all problems are listed here. In addition, extensions can cause problems in combination with each other. If you do not find the problem listed below, follow the steps outlined in the Standard diagnostic – Firefox article.

Risultato: ora ho disabilitato praticamente tutto. L’idea è di riattivare le estensioni poco per volta per vedere quale (o quale combinazione?) crea più problemi. Ma non ne ho molta voglia…it runs sooooo smooth!

Quando il “Cognome” conta…(o perché non piaccio a Pownce)

Fino ad oggi ho avuto sempre da ridire contro l’IT di praticamente tutte le compagnie aeree (e qualcuna di carte di credito) per la gestione assolutamente incoerente dei caratteri accentati nella registrazione dei clienti. Schininà Marchesi di Sant'Elia e baroni di San Filippo di Ragusa e del MonteAvendo un cognome accentato (Origine Araba? non me lo chiedete…non lo so! Tutte le generazioni che conosco sono siciliane, e tutte radicate in una precisa area!), mi sono dovuto un po’ …adeguare.

Chi accetta il carattere accentato, chi l’apostrofo, chi nessuno dei due. E chi l’accetta (nel senso che la UI lo accetta ma poi il sistema non lo registra) e poi non lo considera proprio! Fate conto che per qualche mese (anno?) sono stato con la mia Frequent Flyer Card resa del tutto inutilizzabile dal fatto che il sistema di provisioning mi aveva registrato con l’accento, ma il sistema di autenticazione non mi permetteva di accedere al web. Insomma, noie su noie.
Ma veniamo al caso odierno. Da qualche giorno la comunità italiana sta provando Pownce, un nuovo sistema di “microblogging” (a la Twitter) che permette tra l’altro la registrazione di tracce audio, link, video etc…
Nel passaparola che ci si è dati su twitter, mi sono registrato anche io. Da quel momento (ma nessuno ha collegato immediatamente la cosa) alcuni utenti hanno cominciato a non visualizzare più il proprio profilo. Poi stamattina floria mi ha mandato un messaggio per dirmi che mi stava cancellando dai sui “friends”, nel tentativo di ripristinare il tutto, e che improvvisamente ha potuto rivedere la propria pagina personale. Ho immediatamente cinguettato la cosa agli altri, e catepol ha confermato identico comportamento. Allora ho modificato il mio profilo di twitter, e cambiato il mio cognome (e voglio vedere se ci metto pure i titoli nobiliari, la prossima volta! A proposito, non so se quello stemma sia quello giusto, mi hanno sempre detto che nel mio ci sono ben 5 palle!!!).
Comunque ora tutto parrebbe funzionare. Forse è ora di preparare un bug report. E rimanendo al lato puramente informatico della cosa, è sconvolgente come un sistema possa andare on-line con un “buco” del genere, che consente un DoS praticamente a chiunque.

Moonlight, Silverlight…ma quanto siamo romantici!

Succede che la Microsoft decide di chiamare Silverlight il suo ultimo tool: per farla breve, un plug-in multipiattaforma per il delivery (ma non si riesce a descriverlo senza tutti questi termini in Inglese?!?) di contenuti multimediali e per la realizzazione di applicazioni web ad alto contenuto interattivo e multimediale. In una mossa che supera un po’ quello che è il solito approccio monolitico della casa di Redmond, questo nuovo sistema supporta un modello di programmazine estremamente flessibile, e consente di utilizzare diversi linguaggi di sviluppo: VB, C#, Python, Ruby, oltre a fare come al solito abbondante uso di AJAX. Mi chiedo anche quanto abbia a che fare con Surface. Probabilmente qui c’è una prima risposta, ma vedremo nei prossimi giorni.
Poi succede che quelli del team Mono, che da sempre hanno la missione di implementare le stesse funzionalità su piattaforma linux, si buttano a capofitto nel tentativo di realizzare la corrispondente piattaforma sull’architettura del Pinguino. E così, con soli 21 giorni di gestazione, nasce Moonlight. Qui il commento ufficiale di Miguel de Icaza (che di Mono è il papà), che manifesta un certo, giustificato entusiasmo:

The past 21 days have been some of the most intense hacking days that I have ever had and the same goes for my team that worked 12 to 16 hours per day every single day –including weekends– to implement Silverlight for Linux in record time. We call this effort Moonlight.

[tags]Silverlight, Moonlight, Mono[/tags]

Concentrato su Aruba l’attacco ai siti italiani

Pare che siano per lo più ospitati su Aruba, l’ottimo provider Toscano che ospita anche questo sito, le migliaia di siti web che sono stati, negli ultimi sette giorni, oggetto di un attacco con un elaborato kit di pagine PHP, che sfrutta diverse falle di sistemi non adeguatamente aggiornati.

Molti i post e le notizie sull’evento: quello di PianetaPC contiene utili suggerimenti, mentre sulla community di Aruba c’è qualche polemica. Oggi invece ne parla Repubblica.it, mentre per i più curiosi qui c’è un interessante commento di Symantec su un tool che verrebbe utilizzato per supportare l’attacco.

iPhone, migliorie e nuovi accessori. Ancor prima del lancio.

Mancano una manciata di giorni al lancio dell'[tag]iPhone[/tag], previsto pe ril 29 Giugno. E [tag]Apple[/tag] ha già annunciato un certo numero di upgrade al prodotto, che comprendono una batteria con maggiore durata (almeno il 40% in più rispetto a quanto precedentemente annunciato) e una copertura “antigraffio”, usando “vetro di qualità ottica” invece che plastica (sì, ma il touch continuerà a funzionare?!?)

“With 8 hours of talk time, and 24 hours of audio playback, iPhone’s battery life is longer than any other ‘Smartphone’ and even longer than most MP3 players,” said Steve Jobs, Apple’s CEO. “We’ve also upgraded iPhone’s entire top surface from plastic to optical-quality glass for superior scratch resistance and clarity.”

Sulla pagina dell’annnuncio c’è anche una tabella di comparazione fra l’iPhone, il Nokia [tag]N95[/tag], il BlackBerry, il Palm ed il BlackJack della Samsung. A proposito di tale tabella ci sono state un po’ di critiche sull’omissione di alcuni importanti aspetti e features, che ovviamente l’iPhone non copre.

It’s interesting what this chart doesn’t point out too. Things missing include:
1. Replaceable battery.
2. Swapable SIM card capability (unlocked, use with any carrier).
3. GPS.
4. Quad band with 3G capability.
5.

AIR Installer, AttachConsole & Win 2000

I see many people are having the same problem I encountered a couple of days ago.

When you try to install the “beta 1” of Adobe Integrated Runtime (air_b1_win_061107.exe), a message box informs you that the entry point of AttachConsole cannot be found. That’s because you are probably using Win 2000, and that specific procedure (API) is not available on that version of the Operating System.

The previous version of the runtime didn’t show that problem because was distributed as an installer (MSI) and not as an executable.

The only solution is to wait for Adobe to release a new version in the MSI format (or maybe to extract the installation files from the EXE?)

Piattaforma Facebook: l’analisi di Marc Andreessen

Molti di voi conoscono (e sono registrati) su Facebook. E molti di voi sanno che con cadenza praticamente giornaliera vengono rilasciate applicazioni per questa piattaforma.
Da fonti non ufficiali, ma confermate, apprendo che su iLike, una di queste applicazioni, annunciata appena un mese e mezzo fa, si registrano in questo periodo anche 300.000 (trecentomila!!!) utenti al giorno. Di sicuro una storia di successo.

Al punto che personaggi del calibro di Marc Andreessen ne hanno voluto analizzare a fondo le motivazioni. Ne esce un post che è lungo come un romanzo, e che naturalmente contiene interessantissimi spunti.

Innanzitutto la considerazione che, per definizione, una piattaforma è qualcosa di infinitamente più pervasiva di una qualunque applicazione, se non altro per il fatto che essa può essere riprogrammata dagli utenti (gli sviluppatori):

Veterans of the software industry have, hardcoded into their DNA, the assumption that in any fight between a platform and an application, the platform will always win.

Si fa quindi un parallelo con l’evoluzione della piattaforma PC dalla fine degli anni 70, evoluzione che si è trasferita con pari enfasi nell’industria del software “net/web oriented”.

La possibile obiezione dovrebbe nascere dalla constatazione che molte, anche famose, web application hanno pubblicato le loro [tag]API[/tag], anche API molto complesse e grandiose dal punto di vista funzionale. Ma qui siamo di fronte ad uno shift del paradigma: non è l’applicazione a rendersi disponibile, è l’intera piattaforma che abilita l’interoperabilità!

Viewed simply, this is a variant on the “embedding” phenomenon that swept MySpace over the last two years, and which Facebook prohibited.

However, what [tag]Facebook[/tag] is now doing is a lot more sophisticated than simply MySpace-style embedding: Facebook is providing a full suite of APIs — including a network protocol, a database query language, and a text markup language — that allow third party applications to integrate tightly with the Facebook user experience and database of user and activity information.

Merita una lettura.

UPDATE: a 10 giorni di distanza dal mio post, ne esce uno di SkyTG24, che cita le stesse fonti. L’articolo contiene affermazioni piuttosto forti.
[tags]iLike, web2.0[/tags]

Apple iPhone: SDK sì, SDK no…

Non è facile fare chiarezza fra gli annunci della [tag]Apple[/tag], i commenti di Scoble, e l’analisi di Gizmodo. Secondo quest’ultimo, che fa a mio modo di vedere la più corretta interpretazione delle parole di Steve Job, l’iPhone semplicemente non ha bisogno di un SDK, essendo già in grado di eseguire in maniera nativa applicazioni “web”, con l’ormai consolidato uso di AJAX per animare la componente client (forse tramite AIR?). E comunque sottolinea gli effetti negativi di questo approccio:

According to Apple, “no software developer kit is required for the [tag]iPhone[/tag].” However, the truth is that the lack of an SDK means that there won’t be a killer application for the iPhone. It also means the iPhone’s potential as an amazing computing and communication platform will never be realized. And because of this I don’t think the iPhone will be as revolutionary as it could be.

D’altro canto si fa notare in questo interessante articolo come il paradigma [tag]AJAX[/tag] abbia comunque qualche limite. Di fondo, per via del fatto che l’applicazione gira in una sua sandbox, e quindi non potrà accedere a tutte le funzioni dell’iPhone, per esempio la lista dei contatti. E di piattaforma, dato che stiamo comunque parlando di un ARM a 400 MHz.

To recap, Ajax web applications running on a sandbox have the following drawbacks:

  • No access to operating system features and functions (e.g. impossible to write a CPU meter or a video-IM app)
  • No access to the iPhone’s databases (e.g. you can’t access your current contacts for your IM web app)
  • JavaScript apps can be very slow.
  • You can’t expand the current operating system via drivers or other tweaks (e.g. adding support for A2DP/AVRCP Bluetooth profiles)

Ora, sul perchè ciò succeda, si possono fare le ipotesi più disparate. Non concordo con chi dice che si tratta solo di una questione di tempo, cioè che la Apple non ha materialmente fatto abbastanza in fretta a rilasciare l’SDK (Sì, mi rendo conto che mi sto mettendo contro Wired!!!). E comunque, nella buona tradizione Apple, il tutto succede in pieno contrasto con quelle che erano le aspettative del mercato.

E comunque, siccome un link meno esterofilo ci vuole, ecco qui il resoconto delle notizie provenienti dal [tag]WWDC[/tag], da due inviate molto….speciali!

UPDATE: per rispondere ai due post di Alfonso Fuggetta: io direi chiuso!

UPDATE 2: qualche volta capita di arrivare prima di Slasdot, citando la stessa fonte.