Regolamento Attuativo Codice della Nautica – lettera aperta di Nunzio Incorvaia

Un po’ perchè è un amico (oltre che un collega!), un po’ perchè il tema mi interessa parecchio, e un po’ anche perchè da qualche tempo il tema vela sembra essere trascurato in queste pagine, mi associo al tam tam che sta riproponendo la lettera che Nunzio Incorvaia, a nome dell’Associazione Italiana Scuole di Vela, ha scritto per denunciare alcune significative storture nel recente Regolamento Attuativo del Codice della Nautica.

Per centrare un attimo il punto, la questione più rognosa è il dazio che le scuole di vela sono costrette a pagare alla Federvela ed alla Lega Navale, ed in particolare il fatto che questo dazio (nella forma di un “esperto velista” certificato appunto da FIV o LNI) non sia stato ancora formalizzato e definito, rendendo di fatto impossibile per una scuola di vela ottemperare all’obbligo imposto dalla legge.

Qui sotto il testo integrale della lettera.

“Egregi Redattori,
vi scrivo a nome dell’Aisve, Associazione Italiana Scuole di Vela, per denunciare i nefasti effetti, dall’introduzione del nuovo Regolamento Attuativo sulla nautica da diporto, intervenuti nella vita della maggior parte delle scuole di vela italiane. Il regolamento, entrato in vigore lo scorso 21 dicembre, definisce come imprescindibile la presenza nella scuola nautica di un non meglio identificato Esperto Velico, qualifica certificata dalla FIV o dalla Lega Navale.

A tutt’oggi, nonostante alcune capitanerie abbiano intenzione di attuare, direi giustamente, questa parte del regolamento, ne’ FIV ne’ Lega Navale hanno definito in modo chiaro cosa i professionisti del settore debbano operare per rientrare nella norma. C’è stato in vero, poche ore prima della messa in vigore del regolamento, un laconico comunicato della Lega Navale che definiva in modo vago e senza date certe un’ipotetica sanatoria che comunque arriverebbe tardiva rispetto all’entrata in vigore del regolamento stesso.Infatti, almeno al momento della presente, non esistono in attuazione, modalità, corsi o strutture adibite, da Fiv e Lega Navale, allo scopo di formare e/o riconoscere gli Istruttori di Vela per la Patente Nautica. 

Dichiaro questo in base alle richieste rivolte personalmente e dalla Associazione tutta a Capitanerie, Uffici Provinciali preposti al controllo e alla verifica delle attività citate, alla Federazione Vela, alla Lega Navale e al Direttore Generale per il Trasporto Marittimo dott. Pujia. In ogni caso tutte le necessità di chiarimento hanno sempre avuto esito negativo.

Non sto a elencare le problematiche che, a questo punto, dovranno affrontare le Capitanerie, le Province, gli Uffici della Motorizzazione Civile e, soprattutto, le scuole nautiche, in seguito al caos generato dall’impossibilità di poter assumere un corretto atteggiamento all’entrata in vigore della legge.Invece mi preme sottolineare con drammaticità questa impreparazione, dovuta certo non a carenze da parte del Ministero a questo punto, ma esclusivamente da parte degli Enti preposti.

Già in passato avevamo avuto occasione di stigmatizzare la paradossale situazione che vede il mondo della vela didattica formalmente aggregato attorno a due soli Enti. Questi ultimi, autorizzati dalla legge, non rappresentano in alcun modo gli imprenditori del settore e, men che meno, la totalità dei praticanti che svolgono tante diverse attività . Considerate che solo nelle scuole nostre associate contiamo più di 40000 praticanti ogni anno.

E’ facile comprendere come l’impreparazione all’avvento del regolamento da parte della Federazione Italiana Vela sia dovuta a una scarsa competenza tecnica in materia di patenti nautiche, settore didattico con il quale la FIV non si è mai confrontata prima. Inoltre, passando a valutare le credenziali della Lega Navale, questa è stata nominata quale validatrice di istruttori pur essendoci un chiaro conflitto d’interessi. Infatti la Lega Navale è essa stessa uno degli operatori di mercato delle Patenti Nautiche.

A fronte di tutto ciò, come al solito, sono le scuole che ne pagano le conseguenze dovendo assoggettarsi a inutili validazioni da parte di soggetti che, o per assenza di competenza nel caso o per conflitto d’interessi palese, non dovrebbero averne titolo. Ho chiesto ufficialmente chiarimenti al riguardo direttamente al Ministero preposto ed attendo un riscontro chiarificatore. Nel frattempo vi chiedo, cortesemente, di stigmatizzare attraverso gli organi che gestite questo problema non da poco per le scuole nautiche italiane.

La diffusione delle vela e della nautica in generale è già troppo ostacolata dalla carenza di infrastrutture e dalle difficoltà imprenditoriali che chi opera nel nostro settore deve subire. Aggiungere nuovi impedimenti, sia ben inteso non scorretti in linea di principio, ma gestiti in modo non consono al mondo imprenditoriale che li deve recepire, infligge un nuovo colpo alla struttura di uno scafo che spesso naviga a vista grazie soltanto alla passione e all’amore per il mare che, chi vi opera, esprime ogni giorno”.

Nunzio Incorvaia

Decreto Dieci e Lodo!

Rubo pure il brillante titolo a Simona, perchè se lo merita! (di avere pubblicità, eh? Non il furto!)

Vi invito infatti a leggere il pungente e divertente commento sulle magagne che i nostri governanti dai super-poteri stanno facendo.

Mentre riporto qua le parole di un conterraneo (conterroneo, direbbe qualcuno) che, letteralmente, amo!

Il pelo, non il vizio
di Andrea Camilleri
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In Iliata ci fu un Cavaliere che, in pochi anni, accumulò una fortuna immensa. Un giorno alcuni magistrati cominciarono a interessarsi dei suoi affari. E cominciarono a piovergli addosso accuse di falso, corruzione, concussione, evasione fiscale e altro ancora. Arrivarono le prime sentenze di condanna. Il Cavaliere, attraverso i suoi giornali, le sue televisioni, i suoi deputati (aveva fondato un partito), scatenò una violenta campagna contro i magistrati che indagavano su di lui accusandoli d’esercitare una giustizia di parte. Lui stesso si definì un perseguitato politico.
Tanto fece e tanto disse che molti iliatesi gli credettero.
Poi un giorno (come capita e capiterà a tutti), morì.
Nell’aldilà venne fatto trasìre in una càmmara disadorna. C’era un tavolino malandato darrè il quale, sopra una seggia di paglia, stava assittato un omino trasandato.
«Tu sei il Cavaliere?», spiò l’omino.
«Mi consenta», fece il Cavaliere irritato per quella familiarità. «Mi dica prima di tutto chi è lei».
«Io sono il Giudice Supremo», disse a bassa voce l’omino.
«E io la ricuso!», gridò pronto il Cavaliere che aveva perso tutto il pelo, la carne, le ossa, ma non il vizio.

Per leggere le altre, cliccate qui.

Piano nazionale delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni

Molto ambizioso e sicuramente degno di nota, ecco il piano nazionale delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, disponibile anche in formato pdf.
Fra gli ambiziosi ed interessanti obiettivi presentati dal [tag]Ministro delle Comunicazioni[/tag], anche:

  • Incentivare il processo di aquisizione delle tecnologie ICT da parte delle persone, delle imprese e della pubblica amministrazione, in modo tale che diventino parte integrante della routine di ciascuno.
  • Dimostrare ai cittadini i vantaggi nell’uso dell’ICT per imparare, per lo svago, per la salute, per interagire con la pubblica amministrazione, per partecpare ai processi democratici e per relazionarsi con gli altri.
  • Rendere coscienti le organizzazioni del potenziale dell’ICT per migliorare la produttività ed il rischio di non farlo.
  • Informare e formare i cittadini e le imprese sugli elementi e procedure per l’uso delle tecnologie di sicurezza informatica con le relative norme basiliari, dall’ambito domestico alle imprese.
  • Realizzare un sistema unitario di gestione dell’apparato giudiziario che integri tutte le funzionalità relative in ogni corte e tribunale.

Come? In Italia non c’è Ministero delle Comunicazioni? Ma chi ha parlato di Italia?

[via]

No, Berlusconi No!

Se siete arrivati qui in cerca di un commento sui recenti risultati elettorali, beh, rimarrete delusi. In questo caso vi suggerisco di leggere il brillante, profondo e collettivamente-introspettivo post di Suzukimaruti. Non riesco – nel suo post – a trovare una virgola che non sia condivisibile. Anzi, qualcuna sì. Ma lo commenterò lì.

Qui invece vi lascio con uno spezzone di un film che non conosco, segnalatomi da un genio.

Chi votare? E con quale coraggio?

Fra qualche ora riparto, alla volta di casa.

Tredici anni lontano dalla natia terra, ma la residenza è ancora lì. Ci sono cose di cui vergognarsi, certo. Ma l’orgoglio isolano è troppo forte.

Quindi mi tocca fare quasi duemila chilometri per adempiere al mio dovere di cittadino. Perchè di questo si tratta, di un dovere, e sempre meno di un diritto.

Mai come questa volta mi sono avvicinato al momento delle [tag]elezioni[/tag] con così tanti dubbi e così poche idee sui valori in campo. Che comunque sono mediamente molto bassi…

E tu, vicino a che partito stai?

Ah però…starei vicino ai socialisti? Uhm, sarà…
Una delle domande a cui ho fatto “fatica” a rispodere è quella sul nucleare.
Per principio sarei anche favorevole, ma i tempi necessari per acquisire quella tecnologia sono biblici (tipo 20, forse 30 anni).

Ecco il risultato, comunque.
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E per dovere, vi devo dire che dopo averlo visto da più parti, mi sono lasciato convincere da Kiaura!

Grandi Intese, Tutti in Disaccordo

Devo guardare bene i titoli di coda del TG2 di stasera, Da qualche parte ci sarà scritto che i testi glieli scrivono Gino & Michele…

“Sulla ventilata ipotesi di un Governo di larghe intese, subito dopo le elezioni – ipotesi sulla quale peraltro tutte le parti hanno espresso il loro più netto disaccordo…”

Vabbè, preferisco guardare Ficarra e Picone. Almeno loro le battute le fanno apposta.

L’aereo di Ustica abbattuto dai Francesi

Almeno così dice Cossiga. Ci si chiede: cerca di depistare? E’ impazzito? E i giornali che dicono? Distrazioni in periodo di elezioni?

USTICA/ COSSIGA: AEREO ITAVIA FU ABBATTUTO DA MISSILE FRANCESE | Cronaca | ALICE Notizie: “Roma, 19 feb. (Apcom) – ‘Furono i nostri servizi segreti che, quando io ero Presidente della Repubblica, informarono l’allora Sottosegretario Giuliano Amato e me che erano stati i francesi, con un aereo della Marina, a lanciare un missile non ad impatto, ma a risonanza. Se fosse stato ad impatto non ci sarebbe nulla dell’aereo’. Lo ha detto Francesco Cossiga a Sky Tg24 a proposito del missile che abbatté l’aereo dell’Itavia sulle acque di Ustica.
‘La tesi – prosegue il Presidente Emerito della Repubblica – è che i francesi sapevano che sarebbe passato l’aereo di Gheddafi. La verità è che Gheddafi si salvò perché il Sismi, il generale Santovito, appresa l’informazione, lo informò quando lui era appena decollato e decise di tornare indietro. I francesi questo lo sapevano – conclude Cossiga – videro un aereo dall’altra parte di quello italiano e si nascose dietro per non farsi prendere dal radar’.”

“Yes we can! (lose, again)”

Proprio non ci riesco. Ho anche abbastanza parecchio da fare, al lavoro.

E se non avessi da fare, avrei comunque il Corriere di stamattina, City con una interessante analisi delle operazioni che hanno portato agli arresti dei clan Inzerillo e Gambino, nonchè L’Europeo, comprato col Corriere (vi consiglio di non perderlo). E al limite ho anche le ultime 20 o 30 pagine della meraviglia di libro che sto leggendo.

Ma non riesco a fare a meno – mai, non ci riesco mai! – di leggere il lungo post di Suzukimaruti.