Sono tanti i problemi che affliggono la mia povera Italia, come ama dire il Prof. Fuggetta.
Ma tanti tanti tanti, specie in questo periodo. E io comincerei con uno di questi, l’Ignoranza. Scritto proprio così, con la I maiuscola. E’ un tema delicato, perchè in fondo si corre il rischio di scadere facilmente nel classismo: “non tutti hanno le stesse possibilità” e “tu sei fortunato perchè hai una famiglia che ti ha fatto studiare” e…sì, è facile. Ma dobbiamo provarci lo stesso.
Ecco, c’è l’ignoranza diffusa, quella che fa sì che 8 milioni di cittadini (amesso che i dati siano veri) stiano a guardare il Grande Fratello; che poi è la stessa che rende problematico il tema del conflitto di interessi. Già, perchè se uno ha – mettiamo il caso – il controllo di un numero cospicuo dei mezzi di informazione, ed è libero di utilizzarli a proprio piacimento, allora è facile pilotare una massa di ignoranti (nel senso che ignorano…).
Ma stasera vorrei parlare dell’Ignoranza, quella con la I maiuscola, dicevo. L’Ignoranza che nella fattispecie stanno dimostrando i nostri governanti, mentre discutono in Senato una legge che è una vera schifezza, sia sotto il piano tecnico, sia sotto quello giuridico; per non parlare di quello sociale, facendoci fare peraltro una figura barbina a livello internazionale. Credo che, come spesso accade per i temi di cui è padrone, l’analisi più lucida sia quella di Stefano Quintarelli, e a lui rubo i passaggi più significativi. Però consiglio di leggerla tutta, la sua analisi.
Ambito della Legge
L’osservazione di Stefano è qui molto puntuale, e corredata da un esempio significativo.
“istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi”: mi pare decisamente troppo ampio. Nel codice penale mi risulta che ci sono due reati che parlano di “disobbedienza alle leggi”: 226 che riguarda i militari e il 415 c.p. quest’ultimo parla di istigazione a disobbedire alle leggi di ordine pubblico e di istigazione all’odio tra classi sociali. Tra “disobbedire alle leggi” e “disobbedire alle leggi di ordine pubblico” mi pare ci siano ordini di grandezza di differenza! Esistono leggi per gli orari di accensione del riscaldamento. Se scrivo “bisognerebbe accendere il riscaldamento piu’ di quando stabilito e mettere la temperatura a piu’ di quanto stabilito” e’ una istigazione alla disobbedienza delle leggi.
E’ abbastanza preoccupante la vaghezza con cui viene definito appunto l’ambito. Ma non è la cosa peggiore…
Via telematica o “siti web”?
Con il testo attuale – segnala sempre Stefano – qualunque tipo di comunicazione che avvenga attraverso la rete potrebbe dover essere censurata, è questo è un bel problema. E’ un problema perchè è di fatto impossibile monitorare in tempo reale….oh mio dio! Ecco il punto! (Ok, some emphasis added!) Il punto è che l’obbligo per il fornitore di filtrare (che brutta espressione!) i contenuti inappropriati significa essere autorizzato a guardarci dentro! E questa è una cosa inaccettabile!
E a dirla tutta potrebbe rappresentare un grossissimo problema per i provider. E come tutte le norme fatte male, procureranno un danno agli onesti, e non faranno alcun male ai cattivi, che già oggi possono impedire ai propri provider (tunneling, VPN, HTTPS…) di guardare dentro ai loro pachetti elettronici.
Il regolamento
Ma cazzo! Siamo stati tutta la settimana a discutere di norme costituzionali, del fatto che il Governo non possa scavalcare il Parlamento e la sua sovranità nel legiferare (se non fosse stato semplicemente il suo dovere, avrei detto “Napolitano santo subito!), e che facciamo? Mettiamo una legge wirdcard che rimanda alla totale discrezione di un Ministero la definizione delle regole (peraltro modificabili come e quando vuole?). Almeno, così la vedo io…vi prego, correggetemi!
Infine, cosa fare?
Il Popolo è ancora sovrano in questo paese (io ci credo, altrimenti sarei già andato via), e può fare solo una cosa, farsi sentire dai propri rappresentati. Sempre sul blog di Stefano trovate l’elenco delle email dei parlamentari. Mandate (e fate mandare ad altri) una email al vostro rappresentante. Un esempio del testo potreste trovarlo qui.
On.le …..
Le scrivo in merito all’emendamento 50 bis (Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecitecompiuta a mezzo internet) del sen. Gianpiero D’Alia -Udc-, introdotto nel decreto Sicurezza e approvato al Senato [resoconto stenografico seduta 143]; è importante che in sede di Camera dei deputati si prenda in considerazione l’opportunità di valutare concretamente tale proposta di filtraggio dei flussi di dati, anche con l’ausilio di pareri tecnici di strutture preposte (ad esempio Autorità delle Comunicazioni, Fondazione Bordoni -il “thinktank” del ministero-).
È importante si capisca che: NON ESISTE ALCUN MEZZO TECNOLOGICO, per quanto complesso e costoso, che consenta di impedire ad un utente determinato di comunicare via internet con un altro utente o macchina.
L’unica possibilità sarebbe vietare la comunicazione digitale tout-court.
Devono essere rispettate le garanzie fissate dalla nostra Costituzione: “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili” e ancora “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”; con le norme introdotte con l’art 50 bis, per colpire un illecito, si correrebbe il rischio di attuare una vera e propria censura.
Mi auguro che proprio attraverso la rete sia possibile fare chiarezza per rivedere l’emendamento, partorito frettolosamente in risposta all’emergenza dei gruppi deviati su Facebook.
Cordiali saluti,
ecc.
E naturalmente, se lo ritenete utile, diffondete la notizia come potete. Ci sono già dei gruppi su Facebook, ad esempio (anche se sono annegati fra dozzine di gruppi stupidi), ma ci sono anche tanti forum e bacheche dove probabilmente la discussione prenderà piede nei prossimi giorni.
EDIT: Aggiungo il post di Stefano, che mi pare condivida il pensiero espresso qui.