Fiat-Chrysler a rischio, ma non diciamolo!

Non riesco sinceramente a capire perchè la notizia stia passando così in secondo piano.

Dopo l’enfasi con cui questa operazione è stata annunciata, adesso che l’accordo sembra a rischio mi sarei aspettato una maggiore copertura mediatica.

Non so quanti di voi siano infatti riusciti a scoprire che a causa dell’opposizione di un sindacato, non respinta da una corte di giudici, l’accordo è stato bloccato. E questa cosa potrebbe anche far scadere i termini per le intese, fissati per il 15 giugno. Casualmente la stessa data in cui Mr. B. incontra finalmente Obama.

Mah…

EDIT: rischio superato, e “Nozze ufficiali”, finalmente.

Scorporo della Rete? Quale Rete?

Gobba? Quale gobba?

Gobba? Quale gobba?

 

Il titolo è preso da una meravigliosa scena di Frankenstein Jr.

L’incontro di oggi pomeriggio con Luigi Vassallo, Chief Information Officer di Matrix, ha offerto davvero tantissimi spunti di discussione.

Si è discusso per lo più di IPTV, accennando anche agli scenari di altri paesi europei – come la Francia – dove i numeri di questo servizio superano di un ordine di grandezza quelli italiani, ragionando sulle motivazioni, gli ostacoli, i regolamenti…

C’è voluto poco perchè la discussione andasse al tema del possibile futuro scorporo della rete, da parte dell’operatore attualmente leader, cioè Telecom Italia. Tema del quale si discute tanto, ultimamente. Personalmente uso l’ottimo lavoro di Stefano Quintarelli, per monitorare la discussione.

In sintesi il tema è questo: oggi la capacità di penetrazione di un servizio come quello della TV su IP è fortemente legato alla capacità di trasportare i bit. In questo senso gli operatori (i carrier) sono chiaramente in una posizione di vantaggio. E in effetti quasi tutti fanno il cosiddetto triple play, cioè approfittano di tale posizione per legare l’utente con una offerta a pacchetto (bundle) che tipicamente prevede Voce, Connettività e Video. Da un certo punto di vista dovrebbe essere intuitivo il fatto che scorporando la rete, quindi consentendo l’accesso diretto a tariffe regolamentate a tutti gli operatori, la concorrenza si sposterebbe sui servizi, con conseguente vantaggio per gli utenti. Questa almeno è l’idea che si fa un profano come me.

Aldilà delle particolarità dei modelli di business in questa complicata filiera, ci sono degli aspetti tecnologici (limitiamoci a questi) che vanno approfonditi. Nello specifico, a che altezza tagliamo? A che strato della pila ISO OSI, cioè, la rete scorporata dovrebbe essere resa disponibile agli altri operatori? C’è un preciso motivo per preoccuparsi di questo tema, legato al fatto che il soggetto che opera la rete è l’unico che può garantire sulla stessa gli adeguati livelli di servizio, e soprattutto la Quality of Service, ovvero quei meccanismi – non presenti in maniera nativa negli attuali protocolli di rete – che permettono ad esempio di differenziare le varie tipologie di traffico (voce, video, internet browsing …) e gestire per ciascuna di esse le opportune modalità di trasmissione.

Certamente quello dello scorporo della rete sarà un tema molto caldo nei prossimi mesi ed anni, nei quali si deciderà la fortuna degli operatori (e di altri partecipanti al gioco) ma soprattutto la diffusione della banda larga e dei servizi interattivi nelle case degli Italiani. Mica roba da poco.

Google PowerMeter: misurare per migliorare

Uno dei primi concetti che cerco di trasmettere nel momento in cui mi accingo – con una squadra, con un cliente, con un allievo – ad intraprendere un’attività o un progetto, è l’importanza della “misura”. Se non sono in grado di misurare un risultato (o, in altri termini, verificare il raggiungimento di un obiettivo) non ho elementi per migliorare.

Nel campo del consumo energetico la mancanza di strumenti di misura è un forte handicap a qualunque strategia di ottimizzazione possiamo pensare di applicare.

Google.org, la controparte non-profit dell’azienda di Mountain View, presenterà domani la sua proposta: il Google PowerMeter.

L’idea nasce dalla constatazione (suffragata da studi statistici) che conoscere il consumo elettrico (ed il corrispondente economico!) in tempo quasi reale è un importante incentivo psicologico alla riduzione dei consumi. Inoltre, con l’intelligenza sempre più attiva che viene applicata a molti elettrodomestici, questi potrebbero essere istruiti per attivarsi sono alle opportune condizioni (quando gli altri sono spenti, oppure nella fascia oraria in cui l’energia costa meno…).

E’ già previsto che 40 milioni di abitazioni americane vengano dotate di misuratori di consumo, che però non danno facile accesso a tali informazioni. Ancora una volta Google paladino della libertà d’informazione? O ancora una informazione che accettiamo di regalare?

EDIT: Non mi ero accorto di questo post sul blog ufficiale di Google.
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Fiat e Chrysler, Alleanza Storica!

Non passerà certo inosservata l’operazione che coinvolge una delle aziende più storiche e rappresentative del nostro paese e  uno dei colossi statunitensi del settore automobilistico.

Dopo un paio di giorni di chiacchiere riportate dalla stampa, va in porto un’operazione che lo stesso AD di Fiat, Sergio Marchionne, non esita a definire “un passo fondamentale” per il settore, che come lo stesso manager italiano ha affermato pochi giorni fa, “vedrà sopravvivere solo 5 o 6 grandi costruttori”.

I termini dell’accordo: Fiat acquisirà una quota del 35% della Chrysler, ma senza iniezione diretta di denaro. La contropartita per la quota di una delle “sorelle di Detroit” sarà la fornitura di impianti e tecnologie, in particolare quelle sui motori compatti, che consentiranno al produttore americano di sviluppare di più l’offerta sulle utilitarie a basso consumo.

Uno dei principali vantaggi per Fiat è l’accesso ad un mercato molto grande (benchè in forte contrazione), tramite gli oltre 35.000 concessionari nel solo Nord America. Inoltre la produzione delle 500 e delle Alfa Romeo in territorio americano potrebbe consentire la commercializzazione dei veicoli italiani in un mercato tipicamente molto protetto come quello USA.

Robert Nardelli, italoamericano AD di Chrysler, afferma che entro Aprile l’accordo dovrebbe chiudersi definitivamente.

Curiosità: sapete a quanto ammonta lo stipendio annuale di Nardelli? Un. Solo. Dollaro.

Agenzia Immobiliare di Via … non ve lo dico… (ma se proprio volete…)

Scrivo per raccontare un fatto pittoresco e divertente, sotto certi punti di vista.

La scorsa settimana entro in una agenzia immobiliare Tecnorete. Non chiedetemi se siano affiliati, in franchising, in chissà quale strana modalità di collaborazione… So solo che sull’insegna campeggia il logo Tecnorete.

Entro, dicevo, perchè attratto dall’affitto di un bilocale, in zona non distante da dove sto adesso, per 750 Euro. Uhm..penso…mica male. L’annuncio dice che l’appartamento è pure arredato!

Io: Buonasera!
Agenzia: Buonasera, si accomodi!
Io: Grazie, senta, sarebbe per l’appartamento…

Per farla breve, mi dicono che l’appartamento è in tale via, a tale piano, non me lo descrivono più di tanto e comunque mi stoppano, dicendomi che sono in trattativa per cui fino a quando non chiudono… Però posso lasciare i miei dati e mi ricontatteranno. Bene.

Entro stasera, ad oltre una settimana di distanza.

Io: Buonasera!
Agenzia (un’altra addetta, pure molto carina): Buonasera, si accomodi!
Io: Grazie. Mi dice qualcosa di quell’appartamento? Mi aspettavo di essere richiamato…
Agenzia: ah…siamo in trattativa.
Io: Ancora?!? Ma è passata una settimana!
Agenzia: Eh sì…
Io: …
Agenzia: A proposito, l’hanno informata che la proprietaria vuole 900 Euro?
Io: Prego?!?
Agenzia: Eh già, sa, esigenze della proprietaria…
Io: Allora vi suggerisco di aggiornare la vostra vetrina…Arrivederci.

Ovviamente mentre scrivo queste righe medito di inviare raccomandata per chiedere la cancellazione di qualunque mio dato personale, come previsto dalla legge 196/03. E’ o no lecito il sospetto che quell’annuncio sia lì solo come specchietto per le allodole? No, forse non lo è, ma è comunque un comportamento che trovo personalmente balordo.

E torniamo al franchising: si rendono conto i manager di una società come Tecnorete che la loro immagine non può che risultare profondamente penalizzata per una uscita del genere? Fanno un qualche tipo di “selezione”? O accettano semplicemente chi gli versa qualche decina/centinaio (non ho davvero idea dei costi) di migliaia di Euro?

Esiste un sito che confronti e faccia un rating non delle offerte ma delle Agenzie Immobiliari?

Indignazione per i soldi buttati. I Nostri soldi, buttati. (aka: i Furbetti del Salentino)

Mi sono sempre imposto come regola di non esprimere giudizi affrettati, soprattutto se non ho dati “confortanti” e di natura certa alla mano. Nel mondo della comunicazione digitale questa regola vale ancor di più, perchè a parte la figura barbina che uno rischia di fare, magari c’è anche il rischio di prendersi una querela o peggio…

Quindi, di fatto, non sono nelle condizioni di fare nessuna denuncia.

Però faccio davvero fatica a non credere alle parole di Paul Cappelli, italo-americano, fondatore di un’agenzia di pubblicità con sede (tra l’altro) a New York ed in Italia. Faccio fatica anche per via della onesta ingenuità con cui si lamenta per essere estato escluso dalla gara per un “banale errore”, che poi banale non è (la mancata presentazione della ripartizione di spesa nell’offerta economica, e chi – come me – lavora con la PA sa quanto è importante). Errore che in qualche caso la PA punisce, in qualche altro no (chiedendo chiarimenti, approfondimenti e giustificazioni), ma che può appunto comportare l’esclusione.

Venendo però al punto chiave, il signor Cappelli protesta segnalando una gara – di importo consistente, nevvero, per dei servizi di comunicazione – di recente aggiudicata (anche se al momento in via provvisoria) …al “bar sotto casa”. L’espressione fa riferimento ad un passaggio precedente, il cui Cappelli osserva che la composizione delle aziende partecipanti al bid è quantomeno curiosa…

[…]E qui, la seconda anomalia: scopro che in gara non ci sono solo agenzie di pubblicità e comunicazione, ma anche gruppi di editori ed emittenti televisive pugliesi. Strano, no? Dalle nostre parti, la comunicazione la fanno le agenzie di comunicazione. È come se per promuovere la vendita dei miei gelati nei bar di tutto il mondo, io chiedessi al bar sotto casa mia di farmi la campagna.[…]

Il raggruppamento risutato vincitore è composto da EdiSud (capogruppo ed editore della Gazzetta del Mezzogiorno), Telenorba, la nota tv locale, AD Concord, agenzia che fa parte di AssoComunicazione, e Cotup, che è il consorzio degli operatori turistici pugliesi.
Giusto per capirci, dietro di loro si è piazzato il raggruppamento comprendente la nota agenzia (eufemismo!) Leo Burnett (inchino!).

Io non so se il “bar sotto casa” o la combriccola di amici del posto o i “Furbetti del Salentino” (questa me la dovrei rivendere!) alla fine si spartiranno questa grossa fetta (probabilmente no, per fortuna). So solo che mi viene il disgusto al solo sospetto che ci possano essere dei governanti – centrali o locali che siano – che stanno lì a farsi i …ehm… a curare i propri personalissimi interessi (invece di gestire la res publica), godendo di privilegi e stipendi preclusi a molti, ed alimentando le loro ricchezze con i soldi dei cittadini che essi stessi dichiarano di rappresentare!

Ecco, vorrei che ogni italiano si indignasse profondamente per una cosa del genere. Anche solo per il sospetto di una cosa del genere. E invece vedo che gli unici che si indignano ormai sono gli stranieri (quelli che ci prendono ancora sul serio), mentre molti Italiani, leggendo sul quotidiano la storia dell’ennesimo sperpero di denaro pubblico, probabilmente si limitano ad alzare le spalle. E a voltare pagina.

E questa è la cosa che mi fa più paura.

Amazon, Second Life, e la Virtual Job Fair

Qualche giorno fa Simone Brunozzi ha raccontato in un post la sua recente particolare esperienza di recruting.

Graze ad un incontro, peraltro casuale, fatto con lo stand di Amazon, Simone ha avuto modo di far apprezzare la sua competenza ed è oggi uno degli Evangelist. E’ invece di oggi il commento di Jeff Barr, il suo nuovo capo. Interessante vedere anche il suo punto di vista. Nello stesso port Jeff annuncia che ci sono ancora posizioni Amazon aperte per l’Europa. Allora, che aspettate? Vestite di tutto punto il vostro avatar e andate, no? L’incontro è per domani, anzi per oggi, 29 Maggio (visto che sto scrivendo con l’ora del Pacifico).