Sanità Sostenibile ed il Mercato dei Limoni

Ci sono arrivato …non so bene come, ma alla fine sono cascato sulla base teorica sulla quale poggia quell’interessante analisi che il Professor Fuggetta segnalava qualche giorno fa.
Si tratta di una teoria nota come “Il mercato dei Limoni“. In realtà sono certo di aver studiato la stessa teoria all’università ma solo col suo nome meno…divertente: l'[tag]asimmetria informativa[/tag].

Provo a sintetizzare i concetti: in pratica, quando in un libero mercato l’asimmetria informativa è tale per cui i compratori non hanno praticamente nessuna visibilità della qualità dei prodotti che comprano (e i venditori invece sì, altra condizione necessaria, altrimenti non ci sarebbe “asimmetria”), il mercato rischia di collassare.
Vediamo perchè: fate conto che ci siano n venditori che vendono dei limoni, di varia qualità (e ovviamente di vario prezzo). Supponiamo ora che i compratori non abbiano visibilità, prima dell’acquisto, della qualità dei limoni di uno specifico venditore. Allora potranno giudicare solo una “qualità media” del prodotto. E si potranno regolare solo col prezzo.
Il paradosso di questa situazione è che i produttori con i limoni migliori (ma percepiti pre-vendita “nella media”) finiranno per essere penalizzati. E per andare fuori dal mercato. Tra l’altro, andando via i migliori, si abbassa la media della qualità, e questo circolo vizioso si perpetua fino a quando non si riesce più a trovare un equilibrio.
In questi casi devono intervenire dei fattori esterni (ma ne discutiamo solo se qualcuno manifesta interesse) per cui tale mercato si riesce a governare, o le condizioni dell’asimmetria si riescono ad eliminare. Ed è quello che deve succedere nella Sanità, secondo l’articolo citato.

Una curiosità: “The Market for Lemons: Quality Uncertainty and the Market Mechanism” è un articolo del 1970 di George Akerlof, che discute appunto della situazione in cui si manifesta asimmetria informativa in un mercato, usando come esempio quello delle auto usate (i “limoni” sono le auto che si rivelano, dopo l’acquisto, delle fregature). L’autore, insieme a Spence e Stiglitz, ricevette il premio Nobel per l’economia nel 2001, proprio per gli studi legati all’asimmetria informativa.

[tags]Sanità, eHealth,economics[/tags]

Weekend di Vela e Cucina

Dato che non posso sempre e solo fare pubblicità per la mia scuola (però voi affrettatevi, che per il secondo turno in Croazia sì e no sono rimasti 5 posti!), oggi vi segnalo un’ iniziativa di cui ho appreso sul blog TuttaMilano.

Cito testualmente:

Un weekend su un fantastico catamarano, imparando a veleggiare ed a cucinare il pieno relax!

Certo la Laguna Veneta non proprio la trasposizione terrestre del mio ideale di mare. In fondo sono un Siciliano moooolto campanilista, che per anni si è accontentato (e vorrei vedere) della splendida Portovenere e delle “Cinque Terre”.

Questa ed altre serate organizzate per chi vive all’ombra della Madonnina le trovate su WineNight.

“Picchiare le donne è tradizione siculo-pakistana”

Il primo commento che ho condiviso è quello in testa al post di Aioros.

No, perchè l’uscita di Amato è stata qualcosa di abbastanza clamoroso. Ne parlava oggi Repubblica.it.

Dopo essersi lasciato scappare la frase che da il titolo a questo post, e a valle delle roventi polemiche che hanno seguito il commento, il ministro dell’interno ha tenuto a precisare che “da siciliano” ha “parlato di una Sicilia che non esiste più”.

Vabbuò…io per fortuna resto senza parole (altrimenti me le censurerebbero…).

(e)Health: il futuro inevitabile della Sanità

Per puro caso nei giorni scorsi si sono sovrapposte nei miei feed due segnalazioni che, prese da sole, probabilmente non abrebbero meritato da parte mia un commento (ma una lettura sì!).

La prima di queste, che riporto dal Professor Fuggetta, riguarda un’analisi fatta da un economista Italo-Americano, tale Stephen Checchetti, il quale commenta in maniera abbastanza lucida l’approccio economico-gestionale al temadella sanità e in particolare a quello del suo costo. L’uso (mio) del temine abbastanza è dovuto al fatto che alcuni commenti mi sembrano, come dire, assolutamente personali e non necessariamente condivisibili dalle masse. Scrive l’analista:

I am not anxious to learn about my genetic predisposition to develop Alzheimer’s disease or my propensity to contract heart disease or type 2 diabetes.

Mentre questo commento è perfettamente coerente con la conclusione a cui l’economista arriva (conclusione piuttosto sconvolgente a cui arriveremo fra un attimo), non credo che possa valere per le grandi masse.

Però il concetto di base è affascinante, benchè già analizzato in tutte le sue forme: i mercati sono efficienti, funzionano, tendono a riallocare in maniera efficiente le risorse scarse. Però…

C’è un “però”. Forse più di uno. Che l’analisi dell’economista fa scaturire da un’analogia con altri mercati:

But there are times when private markets break down, and insurance is one of them. When markets fail, the government inevitably has to step in and provide insurance. That’s the case with […] insurance against the devastation from natural disasters. The future is one in which health care will fall into this same category. Even in countries like the United States, the government, not the market, will ultimately control the level and cost of the medical care we will receive.

Quindi ci sarà solo la Sanità Pubblica? Sempre secondo la ricerca la ragione di ciò nasce dall’evoluzione tecnologica e medica: la conoscenza della genetica, in particolare, consente già oggi di attribuire ad ogni “paziente” un health score. Un brutto modo per misurare il costo atteso delle spese mediche alle quali quell’individuo andrà in contro nel corso della sua vita. Ora, in uno scenario semplicificato, in cui ci sono solo individui tendenzialmente molto sani o tendenzialmente molto malati (parlando in termini di predisposizione genetica), solo questi ultimi decideranno per una (costosa) assicurazione. Il che semplicemente non farebbe funzionare il mercato.

L’analisi è a mio parere molto semplicistica, e ad esempio non tiene conto di fattori legati non solo al rischio “medico”, e legati invece alle abitudini comportamentali: i rischi di incidente, benchè non prevedibili direttamente, possono essere legati a prametri socio-demografici, ad esempio. Comunque una lettura assolutamente interessante.

L’altro “articolo” è quello legato all’ormai famoso Sicko di Michael Moore. Per chi non lo sapesse [tag]Sicko[/tag] è l’ultimo reportage del giornalista-regista americano che racconta la malasanità oltreoceano. In un post che è una sorta di editoriale, dell’area Advertising di [tag]Google[/tag] (but, what the he…!), spiega che molti dei loro clienti si trovano ad affrontare situazioni di pubblicità negativa, indotte dal fatto che qualcuno, facendo leva su situazioni sporadiche ma molto emozionali, trasmette dei messaggi molto negativi. E ovviamente propone una soluzione:

Many of our clients face these issues; companies come to us hoping we can help them better manage their reputations through “Get the Facts” or issue management campaigns. […] We can place text ads, video ads, and rich media ads in paid search results or in relevant websites within our ever-expanding content network. Whatever the problem, Google can act as a platform for educating the public and promoting your message.

Io penso alla Sanità in Italia, perchè non conosco quella statunitense se non per le fiction che ce la propinano o per i messaggi più o meno chiari delle news che la riguardano. E mi chiedo se un Direttore Generale di una ASL debba preoccuparsi di assumere un Responsabile Marketing e Comunicazione. Voi avete aggiornato i vostri CV?

Eta Carinae pronta ad esplodere (well, actually happened 7500 years ago!)

Quando le distanze superano di ordini di grandezza quelle che la luce può percorrere in un secondo, o in un giorno, allora possono succedere cose strane come questa, ovvero che gli scienziati “annuncino” un evento occorso 7500 anni fa. E cho noi potremo vedere “prossimamente in diretta”. Un po’ come quello che è successo con i Pilastri della Creazione.

In questo caso la stella Eta Carinae si sta per trasformare (o lo ha fatto, decidete voi!) in una supernova, come riporta questo articolo di Bad Astronomy.

Uno dei commenti più simpatici su Slashdot fa riferimento alle osservazioni di Schrödinger: Ma se noi non dovessimo vederla esplodere, sarà successo davvero!

Web e politica (sarà il “Partito Democratico”?)

Non ho mai scritto un post “politico”, non c’è una categoria apposta, e forse neanche questo in realtà lo è. Ma mi va di utilizzare questo spazio, questo canale, per raccontare (più che promuovere) una iniziativa che sta prendendo corpo su una base molto solida e sicuramente ricca di energia.

L’altro ieri si sono riunite a Roma una quarantina di persone, provenienti da varie parti dell’Italia e dall’estero, con un obiettivo nobile e delineato.

[…] creare una lista che partecipi alle primarie per la costituente del PD, che accolga tutti quelli che oggi non ci sono, che non trovano spazio, per coinvolgere nel progetto del Partito Democratico tutti quelli che ritengono che il PD debba essere semplicemente un partito moderno, democratico, laico e di sinistra.

Ne parla Ivan Scalfarotto, in un post dal titolo evocativo: i Mille! E ne parlano tanti altri.
Siccome sono tantissime le pagine già dedicate a questa iniziativa, sfrutto un po’ il lavoro fatto da Mario Adinolfi, e riporto qui l’elenco:

Tanti i post di commento e sostegno all’iniziativa dei Mille, li elenco: Luca Sofri, Marco Simoni, Pennarossa, Emanuela Marchiafava, Ivan Scalfarotto, One More Blog, Progetto Mayhem, Marco De Amicis, il blog di Generazione U, Revanche, Timoteo Carpita, Cristian Umbro, Ricchiuti, Massimiliano Vatiero, Marco Esposito, Pietro Longhi, Galeardabalda, Brodo Primordiale, Claudio Barocci, Mario Castagna, Lorenzo Casale, Abele, Olmo, Pierluigi Tolardo, Daniele Verzetti…e Mario Adinolfi qua e .

Concordo su un concetto chiave: per l’Italia c’è ancora una speranza.

Il vino lo portiamo noi! (ma solo se ci spiegate l’Antimarketing Antivirale!!!”)

Non è il mio campo, ma per qualche motivo i temi di [tag]marketing[/tag] e [tag]comunicazione[/tag] mi hanno sempre molto affascinato. L’altro ieri ho comprato un libro dal titolo decisamente …intrigante! (Curiosoni, il titolo è nel title dell link!)
E non ho resistito, letteralmente, quando sono capitato in questa trappola di [tag]Antiviral Antimarketing[/tag]! Chi lo etichetta in questo modo è Antonio Tombolini, che lo spiega in un brillante post (riporto solo un estratto) invitando il lettore ad un esperimento mentale:

Provate a mettervi nei panni di un appassionato di enogastronomia.

In qualche modo venite a sapere che c’è qualcuno […] disponibile a pagare per voi un pranzo in un grande ristorante.
Supponete ora che per cogliere questa opportunità, dobbiate iscrivervi coi vostri dati, e sperare di essere scelto – di essere uno dei 10, scelti a caso – tra tutti gli iscritti.

Ci siete? Ok: ora rispondete a questa domanda: perché mai dovreste andare in giro a raccontare che c’è una cosa così? Ovviamente meno sono gli iscritti e maggiori sono le opportunità per voi di essere scelti! Ecco l’anti-marketing anti-virale di [tag]IVLPN[/tag]: una magnifica iniziativa di cui non conviene assolutamente parlare!

Patenti di guida non valide come documenti di identità

Negli Stati Uniti stanno facendo un gran casino su questa storia. Lì la cosa è complicata dal fatto che ci sono i due livelli di giurisdizione, quello statale e quello federale. Qualcuno gli va a spiegare che già da noi “teoricamente” è così? Perlomeno è così da quando la patente non la rilascia più la Prefettura, ma l’ufficio locale della Motorizzazione Civile.

Chagall al Vittoriano

Venerdì sera ho visitato la mostra di Chagall al Vittoriano. Che dire, sarà stata l’ambientazione serale, sarà stato che c’era poca gente e quindi la mostra era mooolto godibile, sarà stato che ero ben disposto…l’ho trovata splendida (partendo dalla premessa che Chagall lo conoscevo poco e quel poco che conoscevo non mi ha mai entusiasmato).
Insomma, caldamente consigliata. Nei weekend poi la notturna dura fino alle 23.30 (però l’ingresso chiude alle 22.30).

L’arte è una cosa personale, lo so; e personalmente voglio dirvi che vale l’ingresso la sola “Apparizione”! Sono rimasto a fissarlo 10 minuti.

Predicibilità e Caos

Credo proprio che il prossimo 17 Aprile andrò a vedere un incontro sul tema “Predicibilità e Caos”. Qui la pagina dell’evento, per quelli di voi che conoscono/usano Upcoming.org (per quelli che non lo usano: che aspettate?)
L’evento si terrà presso Libri con Gusto, in Largo dei Librai, 84, a Roma, ed avrà come relatori Massimo de Felice, un matematico che si occupa di matematica finanziaria, e Angelo Vulpiani, un fisico che si occupa di caos e meccanica statistica.
La descrizione dell’evento mi ha molto attirato:

L’apparire del caso nelle nostre esperienze quotidiane è solitamente fonte di frustrazione per i limiti che esso pone alla nostra capacità di prevedere il futuro. Per confortarci spesso facciamo più o meno consapevolmente una contrapposizione tra la certezza delle leggi fisiche e l’incertezza della casualità. Gli sviluppi della scienza nella seconda metà del ‘900, per altro fondati su importanti contributi della generazione precedente, ci hanno insegnato che anche dove tutto sembra regolato da leggi deterministiche non si può prescindere da una descrizione probabilistica. Inoltre quest’ultima costituisce il fondamento stesso di molte discipline della scienze sociali.

Ci vediamo lì!
Incontro su “Predicibilità e Caos”