SI riparte con la stagione invernale delle regate, anche se fuori stagione.
Il primo weekend del Trofeo Arberto Incarbona anticipa di qualche giorno dalla fine dell’estate, anche se le previsioni non promettono niente di buono.
Poichè al momento il sito del trofeo è irraggiungibile, questo post serve anche da comunicazione di servizio, per chi avesse bisogno di recuperare il bando di regata o le istruzioni.
Ci si vede Sabato mattina, e naturalmente ….buon vento!
Nei giorni scorsi ho sbirciato qualchepost un po’ polemico che denunciava, in alcuni casi con grande enfasi, la funzionalità di “pre-emptive search” presente nella OmniBox (la barra dell’indirizzo/casella di ricerca del nuovo browser). Per fortuna alcune voci fuori dal coro hanno un approccio più “razionale”.
Tale funzionalità, già presente in Google Suggest e nella search box di Firefox, prevede necessariamente l’invio di quanto finora scritto ai server di Google, che in risposta forniscono un elenco di valori (le potenziali keyword di ricerca) che vanno a popolare la combo.
Premesso che è una funzionalità disattivabile (anche se in maniera non immediata) e che personalmente me ne frego che Google sappia quante volte scrivo male una url, effettivamente qualche preoccupazioe sulla privacy mi sembra legittima, anche se paragonare questa funzionalità a quella di un keylogger (usato tipicamente per scopi maligni) mi sembra decisamente esagerato.
La socetà di Mountain View continua comunque a piacermi: nella sua politica di grande trasparenza e comunicazione ha infatti pubblicato un articolo in cui spiega sostanzialmente che:
il 98% di tali ricerche non sono semplicemente loggate;
il restante 2% viene loggato (in maniera randomica) per migliorare il servizio;
hanno deciso di cancellare quel 2% il prima posibile (tipo 24 ore dopo la registrazione);
implementeranno questa modifica probabilmente entro la fine del mese.
E vi dirò….finora l’unica cosa che mi manca è la barra degli indirizzi dell’ultimo Firefox, alla quale mi stavo velocemente e felicemente abituando. A parte questo devo dire che sulla maggior parte dei siti che frequento abitualmente, o per lo meno di quella decina che ho potuto testare da quando ho installato il browser, la user experience mi sembra…beh…corretta! Nessun problema ma neanche grosse rivoluzioni (con qualche eccezione, vedi in fondo al post).
Ho verificato dai log che il browser viene individuato come “Safari”, il che mi impedirà di vedere nei prossimi giorni (per pura curiosità) quanti utenti accedano qui col nuovo browser.
Una delle feature che ero curioso di testare è il task manager. Diciamo che nelle condizioni normali (come quelle che vedete rappresentate in finestra) è poco utile. Lo diventerà certamente per individuare eventuali memory hog: siti o plug-in che cominciano a mangiare la memoria senza smetterla più.
Ho anche verificato che su qualche sito che si basa sullo “user agent” per l’identificazione del browser (e non sul test delle effettive capacità) javascript viene ignorato, ovvero il server agisce come se non fosse disponibile.
L’eccezione a cui facevo riferimento è costituita da Picasa, il Flickr di Google (di Google?!? Ma vuoi vedere che…). Si tratta di una delle poche applicazioni web che ho sempre disdegnato, principalmente per il fatto che l’utilizzo di quella mostruosa interfaccia, pesantemente basata su javascript, mi è sempre risultato poco gradevole, con il browser sempre apparentemente congelato nel passaggio fra una finestra e l’altra. Ecco, questa è l’unica applicazione che io abbia provato finora nella quale il miglioramento di performance (non velocità pura, attenzione, ma piuttosto l’interattività della finestra, l’assenza di freeze) è notevolissima.
Altre webapp che beneficiano di un certo miglioramento (sempre limitandomi a quelle che ho provato stasera) comprendono il citato Flickr (specialmente l’interfaccia di amministrazione/organizzazione delle foto, geotagging compreso) e parzialmente anche Google Maps.
Se siete curiosi di provarlo, in pochi minuti dovreste riuscire a scaricare Chrome da qui. Il browser si installa praticamente da solo, e se avete l’accortezza di chiudere il vecchio browser durante l’installazione, quello nuovo importerà i vostri bookmark, le password salvate ed in generale le impostazioni.
Fra le cose che mi colpirono di più in occasione del Google I/O dello scorso Maggio, vi fu senza dubbio la presentazione di una versione “0.9” (o giù di lì) di Google Gears, a quel punto già ribattezzato solo “Gears”.
Chris Prince, Project Manager e di fatto papà del progetto la spiegò sostanzialmente così: Gears implementa le funzionalità di HTML5 anche per quei browser che non la implementano nativamente. Cioè – oggi – tutti.
Fra queste funzionalità non c’è solo la possibilità di depositare in locale delle informazioni (un local database) ma anche un oggetto canvas per gestire elaborazioni grafiche un po’ più evolute, un set di funzioni per gestire procedure javascript in multithreading (worker pool) ed altre amenità.
Nella simpatica presentazione del nuovo browser di Google, battezzato Chrome, che ho sfogliato stamattina, ho trovato diversi richiami a quel tipo di approccio: empower the browser, o meglio ancora, exploit the browser potential!
Sapevo già che l’inizio di questa settimana avrebbe rappresentato la partenza effettiva dell’attività lavorativa, anche se il mio rientro in ufficio risale ad un paio di settimane fa. Però gli incontri coi clienti, le riunioni con gli altri colleghi, le offerte dei fornitori… tutto ciò riprende effettivamente da oggi.
E anche se stando al calendario è ancora Estate per 3 settimane, ci sono degli indicatori inequivocabili del fatto che le vacanze – almeno per la maggior parte dei Romani – siano finite.
Fra questi indicatori senz’altro il traffico. Non ancora quello della riapertura delle scuole, ma già più intenso.
E poi il parcheggio. Sì, non trovare posto sotto l’ufficio – orientativamente in zona Trieste/Parioli – è una novità. Non trovare posto per la moto, eh?
Io li ho fatti solo con un piccolo catamarano, un Hobie Cat 16, nel pieno di un bel maestrale fra Levanzo e Favignana, con ingavonata e scuffia inclusa.
Questi signori qua planano invece a velocità folli nel Solent, con un 42 piedi (13 metri). Ascoltate la voce del timoniere, ingrifato come pochi, che chiama il resto dell’equipaggio. Ad un certo punto urla: “Big gust! Big gust!” (“Grossa raffica!“), “Ease it! Ease it!” (“Lascate! Lascate!“).
Grazie per lo spettacolo che ci hai regalato per tutto il 2008, Acquario. Da gennaio hai mandato a quel paese un demone fastidioso e hai corretto un difetto nella tua integrità. Hai ripagato un grosso debito karmico e hai perfino cominciato a superare una vecchia tendenza psicosessuale. Prima di svelarti la tua ricompensa per questo ottimo lavoro, vorrei che facessi ancora qualche sforzo per domare il tuo lato ossessivo. Prova a trasformarlo da un inconveniente part time a una risorsa full time.
Ci sto lavorando. Giuro che ci sto lavorando!
Doma il tuo lato ossessivo Doma il tuo lato ossessivo
Doma il tuo lato ossessivo Doma il tuo lato ossessivo
Doma il tuo lato ossessivo Doma il tuo lato ossessivo
Doma il tuo lato ossessivo Doma il tuo lato …
Ma soprattutto sto facendo di tutto per renderlo un lavoro fruttuoso…
Nei giorni scorsi mi sono trovato a parlare del popolare servizio FriendFeed con acluni amici, in primis Stefigno e Roberto, oltre che (il massimo dell’autoreferezialità) su FF stesso.
Ho inoltre letto più di un commento, post, feed, share, quellochevipare …più o meno sbilanciato nell’indovinare il futuro di questa piattaforma.
Chiariamo subito questo: tanto da un punto di vista tecnologica (in questo sono supportato dall’evidenza e non dalla conoscenza) quanto da quello funzionale (è splendido e molto premiante il meccanismo di discovery degli amici degli amici) FriendFeed è splen-di-do. Pure troppo!
Le mie statistiche parlano chiaro: 50 e passa commenti in una settimana, ehm…4 giorni di utilizzo. Facendo una rapida stima posso immaginare di aver perso almeno un’ora di tempo al giorno “secca” solo per stare dietro al lifestream dei miei non troppi amici. E questo conteggio non comprende i commenti che lascio su Flickr dopo aver visto una foto su FF, o i post che leggo perchè attirato dal titolo. Basta, non mi sbilancio per non mettere a repentaglio il mio posto di lavoro! 🙂
Veniamo al punto: non so se per fortuna o per scelta, ma credo che almeno qui da noi, o almeno nel giro dei miei contatti, l’effetto sia abbastanza temporaneo. Ho già scritto:
“Comunque questa profusione di commenti, likes e quant’altro crollerà inesorabilmente al riprendere “serio” delle attività lavorativo, diciamo dalla prima settimana di Settembre.”
Posso essere smentito. Of course. In un certo senso me lo auguro. Io certamente non seguirò il troppo affollato flusso di notizie (e cazzeggi, diciamolo) che costituisce il mio stream. Non ho esplorato del tutto lo strumento, sia chiaro. Soprattutto non ho sperimentato a fondo l’utilizzo dei filtri e soprattutto delle “stanze”, ma al momento posso dire che twitter rappresenta per me un migliore compromesso.
Un altro blogger mi ha detto: “… anche per me, che faccio un lavoro comunque considerabile web-centrico, il flusso su [tag]FriendFeed[/tag] è ingestibile. L’esplosione di commenti e likes rende tutto troppo affollato.”
Per tutti gli amici siciliani, o per quelli che avessero la fortuna durante il prossimo weekend di trovarsi in Sicilia, segnalo una manifestazione musicale (e non solo) da non perdere: Il Furrigna Rock Festival.
Una squadra di agguerrite organizzatrici (con la testa dura come la pietra furrigna, probabilmente) si sono date da fare, nonostante le mille difficoltà, per organizzare la seconda edizione di questo festival.
L’appuntamento è per sabato 30, con qualche anticipazione per Venerdì 29.
Direttamente dalla pagina dell’evento:
“Hai la testa come la petra furrigna”.
Sicilia Orientale. Sono stato concepito nell’agosto 2006, mi hanno partorito ad agosto 2007. Sono un bastardo. Incrocio tra sogno, rassegna musicale, utopia, festival, festa, work in progress eterno.
Il “FURRIGNA ROCK FESTIVAL” è un progetto nato dalla volontà di creare uno spazio di condivisione della musica dal vivo. FURRIGNA. Dentro la metafora di una tradizione antica locale, il termine “furrigna” caratterizza in maniera canzonatoria un modo di essere testardi, lo stesso che ha nutrito l’idea del festival fino alla sua realizzazione. Ben oltre la testardaggine c’è stato il voler credere in un’idea e inventarsi un modo per affermarla. FURRIGNA ROCK. Roccia furrigna, roccia dura come l’anima di quel rock che si vuole promuovere, un rock indipendente e puro. Una proposta non nuova per Scordia, evoluzione di un antico circuito musicale indipendente ben radicato nel territorio, eredità di apprezzati slanci creativi. FESTIVAL: festa, rassegna musicale, sagra, spazio culturale, condivisione, work in progress. La parola festival rappresenta il progetto: non solo musica, ma arti grafiche e audiovisive, installazioni in movimento che affiancheranno la rassegna musicale.
FURRIGNA ROCK FESTIVAL 2008…Quest’anno vogliamo vedere una folla di di TESTE FURRIGNE scagliarsi su Scordia!
———–30 AGOSTO 08 ————–
FELDMANN + SONGS FOR ULAN @ FURRIGNA ROCK FESTIVAL
Gli esseri umani non hanno bisogno solo di cibo, aria, sonno e amore, ma anche di storie. La mente e l’immaginazione umana non sopravvivrebbero senza essere stimolate da un flusso narrativo. E, come c’è differenza tra un’insalata e una barretta di cioccolato, anche il valore nutritivo delle storie varia notevolmente. Ingozzarti delle avventure di Hugh Hefner e delle sue fidanzatine nella serie televisiva Le ragazze di Playboy potrebbe rovinare la tua intelligenza, mentre leggere il romanzo di Tom Robbins Profumo di Jitterbug potrebbe favorire la tua igiene mentale e affinare la tua percezione. È importante che te ne ricordi in questo momento: ho l’impressione che tu sia affamato di storie belle, edificanti e affascinanti.
Sarà perchè oggi è annuvolato. Sarà perchè non riesco a scollarmi dall’aria delle vacanze, pur essendo al lavoro da una settimana. Sarà perchè sono sensibile e permaloso. Oppure sarà che sono – come sempre – umorale come una donna in piena sindrome pre.
Ho comprato il libro e ne ho ingoiato le prime 20 pagine nel tragitto che, in autobus, mi portava a casa. Lo stile di scrittura è di quelli che piacciono a me, innaturali ed onirici, ma mai forzati. Alla Alessandro Baricco, si potrebbe dire. Il contenuto sembra avvincente, credo lo finirò presto.
Altrimenti, lancio il mulo e scarico le fidanzatine di Hef.