3 Italia ha da tempo reso disponibili i servizi HSDPA sulla sua rete italiana, già dallo scorso anno, e sono molti gli utenti che usano (con discreta soddisfazione, stando alle mie personalissime statistiche) le varie datacard/usb modem per connettersi nelle zone coperte.
Nella conferenza stampa di oggi è stata presentata l’evoluzione del protocollo, che prede il nome di HSUPA, dove la U (che sta per Uplink) indica che l’alta capacità è disponibile anche per il canale di trasmissione, e non solo per quello di ricezione (Downlink).
Ma di che si tratta?
Solo un accenno alla tecnologia: in pratica, senza mettere mano all’hardware di rete (stazioni base ed antenne) è stato studiato un meccanismo che interviene su due fattori: la disponiblità di una informazione precisa e tempestiva (ogni 2 millisecondi!!) sulla qualità del collegamento stazione-terminale, ed un meccanismo di “multiplazione” del segnale inviato. Per “multiplazione” si intende la sovrapposizione di diversi segnali (quindi il loro invio in contemporanea), senza che ovviamente i segnali possano confondersi o disturbarsi a vicenda.
Questo dettaglio tecnico serve anche per spiegare che la pubblicizzata velocità (fino a 3.6 o 7.2 in downlink, e fino a 5.7 in uplink) è raggiungibile solo a certe condizioni, ovvero quando il segnale fra stazione e terminale è ottimale, e quando non ci sono altre interferenze che influiscono sulla trasmissione.
Perchè è importante?
La domanda non è banale. E la risposta ha implicazioni che impattano sul mercato e in definitiva sugli utenti. La sovrapposizione fra i protocolli della famiglia HSPA, arrivati sul mercato più velocemente di quanto molti non si aspettasero, ed il WiMAX è notevole, benchè i primi abbiano il loro punto di forza nel supporto della mobilità e l’ultimo invece sull’ampiezza di banda (con capacità previste di oltre 70Mbit/sec).
Ecco, la novità di oggi è proprio la disponibilità di una buona ampiezza di banda (da 1.8 a 5.7 Mb/s) anche per il canale di trasmissione. Benchè quindi non ci sia una vera e propria rivoluzione tecnologica, la rivoluzione in termini di utilizzo è a mio parere davvero dietro l’angolo!
Io stesso non avevo realizzato fino a stamattina quanto l’UMTS sia leeeeento nell’upload dei dati. Stiamo parlando di 64kb/sec! Se confrontati con gli 1.8Mb/sec che nella configurazione attuale lo standard HSUPA fornisce, è facile immaginare quanto possa davvero diventare facile caricare un filmato, una foto etc…
Ecco perchè l’omino che dentro di me si appassiona tanto di marketing aveva storto il naso di fronte ad un claim non proprio immediato (“…diventa democratica?!?”). E invece, a guardar bene, quello della distribuzione di un enorme potere verso la periferia, verso i terminali, e verso i produttori di contenuti e proprio l’elemento chiave della novità presentata oggi.
Sì, decisamente: nell’ottica dell’evoluzione funzionale della rete verso scenari di social networking, di contenuti distribuiti ed autoprodotti, di connettività mobile capace di datarate compatibili con molti media, l’incremento (di 2 ordini di grandezza!) della banda in upload è l’elemento abilitatore di una rivoluzione.
Si, ma chissà quanto costa!
Meno di quello che si possa pensare! 3 ha una interessante offerta “flat” a soli 19 € al mese relativa al servizio HSDPA. Ok, non è realmente flat, ma 5GB al mese sono sufficienti per la maggior parte degli utenti. E per quelli business (cioè con contratti legati alla partita IVA) i l limite quadruplica (5GB alla settimana), a parità di costo. Uno dei pochi casi in cui in Italia l’accesso alla banda larga costa moooolto meno che altrove. Una buona recensione dell’offerta 3 è stata fatta qualche tempo fa dal professionalissimo Gioxx. Fra non molto dovremmo avere indicazione del costo anche per il servizio HSUPA.
Ho capito, la fregatura è la copertura…
Non si direbbe. Nei grossi capoluoghi la copertura HSDPA è ottima, (e si spera lo sarà anche per l’HSUPA). A Milano e Roma in particolare, naturalmente. Ma, per capici, alla data odierna è coperta anche metà della provincia di Ragusa (tanto per prendere un estremo … ;-)) e lo stesso dicasi per Cagliari, o Taranto o….. Certo, nelle zone appenniniche o alpine, dove l’orografia rende più problematiche (e costose) le installazioni delle antenne, probabilmente ci sarà da penare un po’ di più. Il problema per le grandi città potrebbe invece essere l’affollamento dei canali (insomma, troppi utenti collegati contemporaneamente), problema che però la tecnologia promette appunto di superare. Altro discorso per le imprevedibili interferenze…
A proposito: la demo di oggi (dettagli sotto) è stata fatta sulla rete commerciale di 3, e non su apparati e celle messe su apposta per la dimostrazione!
Uhm, 5GB, con upload da “banda larga”….ma che ci si fa?
Senza immaginarsi scenari futuribili e più o meno probabili, ecco quello che ci hanno fatto vedere stamattina:
- una invio di una grossa (>3MB) foto su Flickr, da interfaccia web: con HSUPA pochi secondi (meno di 10!); con UMTS non abbiamo fatto in tempo a vederlo, nel senso che sono passati alla presentazione successiva che il processo non era terminato.
- un upload di un video di poco meno di 10 MB: stesso discorso, completato in una quarantina di secondi con HSUPA, e non portato a termine (nella dimostrazione) con UMTS
- infine è stato mandato alla redazione di La3 Live, il canale autoprodotto da 3 Italia per i Tivufonini, ed in particolare agli studi della TV Digitale Mobile di via Mambretti a Milano, un video con l’intervista al Ministro Gentiloni (rilasciata nel backstage 10 minuti prima!!! Questo sì che si chiama giornalismo dal campo!), che poi è stata trasmessa sui Tivufonini DVBH che sono stati distribuiti ai presenti.
Conclusioni (e il ruolo di 3)
Oggi ci sono diversi terminali che sono in grado di navigare con tecnologia HSDPA. Fra questi il nuovissimo Nokia N95, i Samsung SGH i 600 e i760, l’LG U830, e naturalmente il Sony-Ericsson Z750i, ma anche alcuni tablet PC già attrezzati ed ovviamente alcuni “modem” USB (No, non l’iPhone, se siete curiosi…). A partire da fine anno dovrebbero progressivamente essere introdotti sul mercato cellulari, tokencard e schede integrate compatibili col nuovo standard. Ad una precisa domanda Vincenzo Novari ha risposto che “sì, sarà necessario certamente cambiare cellulare per usare la nuova tecnologia”. Scordatevi quindi aggiornamenti firmware. Fra qualche settimana dovremmo avere anche i piani tariffari legati al nuovo servizio.
Insomma 3 ha (e mantiene, anche con la mossa odierna) la leadership nell’innovazione e nello sviluppo della banda larga mobile in Italia. E fintantochè l’incremento delle prestazioni della rete di accompagnerà con un crescente utilizzo (sia in termini di traffico generato che di utenti), c’è da scommettere che non i fermeranno qui. Né loro né Ericsson, il partner tecnologico che delle attuali implementazioni (e dei buoni risultati) è in buona parte protagonista. Con un po’ di orgoglio nazionale aggiungo che è stato bello apprendere dalle parole di Cesare Avenia, AD di Ericsson in Italia, che l’evoluzione del mercato della telefonia mobile in Italia è tale e talmente riconosciuta a livello internazionale che molti dei “test sul campo” delle nuove tecnologie ormai vengono fatti in Italia, e non in Giappone o Scandinavia, storici mercati “all’avanguardia”.
Ci vediamo….sulla rete!
PS: Questo post è stato scritto per Unimagazine, che ringrazio per l’opportunità !
One thought on “HSUPA: La Banda Larga Mobile Diventa Democratica”
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