La risposta breve è sì. Perchè lo sostengo con tale decisione? In questo caso dovrete gustarvi la risposta lunga, qui sotto.
Una sola riga di premessa: qualche giorno fa Facebook ha cambiato le policy di licensing dei contenuti caricati dagli utenti. Le modifiche hanno scatenato un po’ il putiferio, nella blogosfera internazionale ed anche in quella italiana, soprattutto grazie al post di Giovy. Ne abbiamo parlato anche qui.
Scopro (via il polemico Scoble) che Amanda French ha fatto uno studio comparativo fra le policy di Facebook, MySpace, Yahoo! (relativamente al servizio Flickr), Google, Youtube, LinkedIn e Twitter, concludendo che non esiste equivalente alla porcheria che i legali di Facebook si sono inventati.
Conclusion? Go ahead and be outraged. Facebook’s claims to your content are extraordinarily grabby and arrogant.
Dal confronto con le altre policy Facebook non ne esce bene: quasi tutti i servizi specificano che la “proprietà” (ownership) del contenuto rimane dell’autore dello stesso. Inoltre tutti i siti specificano che la licenza che viene concessa al servizio (necessaria anche solo per poter memorizzare la foto) è limitata al tempo per cui il proprietario (l’utente) decide di farla valere. Se se ne va, decade la licenza.
Ma la cosa forse più grave – scopro dall’analisi della signorina French – è questa:
This one kills me: Facebook claims it can do whatever it wants with your content if you put a Share on Facebook link on your web page. Unbelievable–and unique, as far as I can tell. People can post links in Facebook to your content just by copying and pasting the URL, but if you want to save them a few keystrokes by putting a link or a widget on your site, Facebook claims that you’ve granted them a whole mess of rights.
Wait! Il fatto che io metta sulla pagina del mio blog un link “Condividi su Facebook” trasferisce tutti quei permessi alla società californiana?!? Ennò, non va assolutamente bene!