Stimo Luca Conti e Claudio Vaccaro, ma sinceramente rimango basito di fronte ai due post gemelli che i due hanno appena scritto a proposito delle loro esperienze negative con l’operatore low cost (ma loro con un geniale payoff si definiscono low fares) RyanAir.
Rimango basito perchè i due scrivono con toni da esperti (forse un po’ da sindacalisti) e al tempo stesso dimostrano di non capire assolutamente nulla dei meccanismi che portano alla definizione delle strutture di costo di un’azienda che opera col pubblico.
E rimango basito perchè citano, per rafforzare la loro posizione, uno dei peggiori articoli che io abbia mai letto sull’argomento.
Esclusivamente su un punto posso essere (parzialmente) d’accordo con Clyde e Pandemia: il sito dovrebbe essere assolutamente chiaro nel consentire all’utente di identificare i costi associati alle varie opzioni.
In realtà le volte che ho usato questo vettore (non decine, ma qualcuna sì) non ci sono mai cascato, in gabole come quelle citate dai due post. Però ammetto che un utente meno smaliziato o semplicemente meno attento rischia di pagare più del dovuto.
Low cost vuol dire semplicemente una cosa: identificare dei servizi che per l’utente non sono necessari, estrarli dal prezzo fisso del pacchetto, e renderli “a pagamento” per quelli che non vogliono rinunciarvi.
Questa più o meno la sintesi di una interessantissima discussione avuta su uno dei miei frequenti Milano-Roma (rigorosamente Alitalia, ahimè) con il Professor Umberto Bertelè, che mi illustrava per l’appunto il caso di una compagnia low cost di noleggi auto, che scoprì, facendo un sondaggio fra i propri clienti, che non tutti desideravano avere necessariamente la macchina pulita e lavata dentro e fuori, se ciò poteva far loro risparmiare una decina di euro sul noleggio.
Nessun tono da esperto. Non era questa l’intenzione e ci tengo a chiarire l’equivoco.
Non sono cos’ ingenuo da non capire come funziona il low cost aereo. Sta di fatto però e su questo credo non ci siano dubbi, che le politiche di Ryanair non sono comuni a tutte le compagnie.
Non si tratta di attaccare la filosofia low cost ma di rendere tutti edotti che c’è modo e modo di applicarlo.
Ho viaggiato su diversi vettori low cost e su nessuno mi è capitato ciò che è successo (a me e ad altri) su Ryanair.
Spero di aver almeno in parte chiarito meglio 🙂
Beh, Luca, grazie per il comento e per l’utile chiarimento.
Io viaggio spesso con un’altra compagnia Low Cost, la WindJet, che fa frequentemente dei ritardi paurosi (anche un’ora, due ore, volo cancellato e riprotetto l’indomani …), e quelle sono le cose che non sopporto, proprio perchè non stanno nel “contratto” con l’utente.
Per inciso, anche WindJet fa pagare il bagaglio in eccesso ai 15 chili, e lo fa pagare una follia, 8 euro al chilo!!! Conviene spedire la valigia con un corriere! 🙂
Comunque nel mio ultimo volo RyanAir (Madrid-Ciampino) un signore nella fila dietro di me stava poco bene (più tipo crisi d’ansia che vero malore), e le hostess si sono prodigate in maniera assolutamente professionale a dargli assistenza, dandogli anche da bere gratis, ovviamente. Contrariamente a quanto – forse scherzosamente – sostiene l’articolo di Panorama.
Eugenio, addirittura basito! 🙂 mi sembra che tu abbia letto un po’ superficialmente l’articolo. Noi abbiamo scritto come 2 clienti delusi, non siamo esperti e anzi: abbiamo sottolineato nell’articolo che “Precisiamo si da subito che NON vogliamo mettere in discussione il principio dei voli “low cost”, né il vantaggio enorme che al consumatore hanno portato e continuano a portare. Vogliamo però criticare fermamente il principio secondo cui OGNI comportamento o disservizio può essere considerato “legale” o accettabile solo per il fatto che un servizio si paga meno. Vediamo di riassumere queste esperienze negative.” che c’è di sbagliato in tutto ciò?
Claudio, ciò che mi lascia basito è la clamorosa differenza fra il vostro altissimo standard di pubblicazione (leggo con assiduità, per interessi diversi, sia il tuo blog che quello di Luca) e l’uscita di oggi.
Confesso di aver scritto probabilmente in preda a tale stupore e con un tono (il mio) di cui adesso mi pento un po’, e mi scuso per questo.
Rimane la sostanza: condivido la rabbia per la “non chiarezza” di alcune opzini sul sito, ad esempio, ma per il resto non parlerei di disservizio (con la sola esclusione, è chiaro, del malfunzionamento sul sito).
In particolare:
limite orario di chiusura del check-in: è così per tutti i vettori. Ho perso un volo Lufthansa per 5 minuti (perchè loro avevano cambiato gate, ma comunque per un mio ritardo) e ho pagato 150 Euro (non 75 come Luca) di penale.
distanza degli aereoporti: si, lo so, è fatto apposta. Linate è MOLTO più costoso di Orio, e probabilmente Stanstead è MOOOLTO più economico di Heatrow. Ma se i passeggeri sono disposti a sobbarcarsi il disagio (disagnio, eh, non disservizio).
comportamento scortese: cioè, davvero credete che il comportamento scortese degli operatori faccia parte di una strategia della compagnia? O__o
Fa piacere la discussione ma a questo punto resto basito anch’io 🙂 duepunti:
>>comportamento scortese: cioè, davvero credete che il comportamento scortese degli operatori faccia parte di una strategia della compagnia?
Eugenio ci sono i sindacati sul piede di guerra per gli orari di lavoro e il trattamento che Ryanair riserva ai suoi dipendenti!!! Non rispettano una regola internamente, come si può pensare che dipendenti trattati in questo modo si comportino sempre ineccepibilmente? E soprattutto, perchè un macchinista di trenitalia se fa 3 turni di seguito rappresenta un rischio e se lo fa un pilota, no? Non pensi che il rispetto di certe regole nella gestione dei turni di lavoro e nelle condizioni di lavoro si rifletta ANCHE e soprattutto sul servizio a noi clienti? Non è certo una strategia trattare male i clienti. E’ una strategia ridurre i costi talmente all’osso che di servizio resta davvero poco. Non so, io non vedo su che cosa si possa eccepire.
EDIT da Eugenio: Mi spiace, ma senza un indirizzo email valido, il tuo commento fa la fine che merita. https://www.schinina.it/2008/06/la-privacy-e-gli-ospiti/
Attaccare RyanAir è ridicolo. Costi nascosti? Io credo che il punto di vista va ribaltato: con questa compagnia aerea è possibile scegliere di risparmiare su bagagli ,assicurazione altro mentre con le altre questi costi sono integrati e non eliminabili… ma ovviamente i post dei blog citati volevano solo creare rumore e cercare di rstarellare nuovi utenti… ma qualcuno ha mai scritto un post sulal scortesia dello staff Alitalia?! Ovviamente no perche’ non farebbe notizia…fra le altre cose se prendo RyanAir da Milano a Roma posso scegliere di bere una birra sgranocchiando qualche patatina, su Alitalia no… quale è il vero servizio Low Cost?!
Non si tratta di attaccare la filosofia low cost ma di rendere tutti edotti che c’è modo e modo di applicarlo. Condivido la rabbia per la “non chiarezza” di alcune opzini sul sito, ad esempio, ma per il resto non parlerei di disservizio!