TrueCrypt: non nascondere ma proteggere i dati

Non so quanti di voi usino TrueCrypt. Trovo che il suo principale pregio sia quello di funzionare senza niente sulla macchina,  ovvero in quella che viene definita configurazione portable.

Lo trovo eccezionale, ad esempio, per mantenere crittografati i dati su una chiavetta USB.

La questione non è “nascondere” qualcosa, ma evitare che chi non deve possa accedervi. Andatevi a guardare il regolamento sulla [tag]privacy[/tag] che avete firmato nel momento in cui siete stati assunti presso la vostra azienda. Scoprirete che siete responsabili del trattamento dei dati che, per esigenze lavorative, vi passano sotto mano.

Veniamo a [tag]TrueCrypt[/tag]. La notizia è che è stata rilasciata la versione 5.0, con alcune importanti novità. La prima è senz’altro la possibilità di crittografare un intero hard disk, per cui al boot vi viene chiesta la password.
Inoltre è disponibile una versione per Mac OS X, e quella per Linux è ora dotata di interfaccia utente grafica.

[via Slashdot]