Rivelati i primi dettagli dell’ultima iniziativa del gigante di Mountain View: Google OpenSocial (attenzione, il link dovrebbe andare live Giovedì!).
La prima notizia degna di nota è che non si tratta del nuovo, ennesimo network sociale al quale iscriversi solo per “vedere com’è”. OpenSocial, che dovrebbe andare on-line nei prossimi giorni, promette di essere una piattaforma di integrazione fra network sociali. A parte l’uscita di marketing (per deviazione professionale, dove vedo la parola “integrazione” già tendo ad etichettare il pezzo come vaporware), andadno a guardare le specifiche si capisce che probabilmente del buono c’è. Eccome!
In pratica Google OpenSocial è un set di (solo tre!) API, tutto sommato molto semplici (com’era la filosofia di UNIX, per capirci) e di obiettivo assolutamente chiaro:
- Profile Information (accesso dati utente)
- Friends Information (il cosidetto social graph)
- Activities (eventi, aggiornamenti feed etc.)
In pratica, invece che creare un network sociale, Google ha ben pensato di creare un framework che di suo può integrarsi con diversi host (così vengono definiti i network presso i quali i dati continuano a risiedere). Sono già diversi quelli che supportano l’iniziativa: Orkut, Salesforce, LinkedIn, Ning, Hi5, Plaxo, Friendster, Viadeo e Oracle.
Ma più interessante è andare a capire chi può essere interessato, dall’altra parte, ad utilizzare questi servizi. Il fatto stesso che i primi “utenti” siano Flixster, iLike, RockYou e Slide (cioè gli sviluppatori più “vincenti” di applicazioni per Facebook) la dice lunga…
L’idea di condividere fra vari network sociali un “protocollo di accesso” a questi dati di base – le API di cui si diceva prima servono esattamente a questo – consente agli sviluppatori di scrivere un codice unico che funziona allo stesso modo su tutti i network. Al momento invece Facebook usa un’architettura pubblicata ma proprietaria.
E fra tutti i post (vedi i “via” in fondo al post), quello più interessante è in assoluto quello di Marc Andreessen, che nella cosa è particolarmente coinvolto, essendo il fondatore di Ning.
In due parole, il framework è fatto per Containers (le citate Orkut, Linkedin, Ning…) e per Applications (tipo iLike etc..). Cioè esattamente il modello di Facebook. Con una, non irrilevante, differenza: nel caso di Facebook l’unico container possibile è….Facebook! E le applicazioni devono essere scritte apposta per questo, utilizzando API e linguaggi proprietari come FBML (Facebook Markup Language) e FQL (Facebook Query Language).
Come detto le API non sono state ancora pubblicate, ma se qualcuno di voi smania dal desiderio di sporcarsi un po’ le mani, può andare a curiosare nella documentazione delle API di Ning.
UPDATE: Bene, oggi ne parla tutto il mondo…per qualche motivo è saltato il trackback sul post di Marc Andreessen (qui quello di oggi) e…no, basta lamentele! Oggi ne parla anche Marco Montemagno.
Tags: google, opensocial, ning, web2.0
Andiamo finalmente, o purtroppo non sò…verso una G-identity