Su questo blog è stato scritto un post praticamente dedicato, in risposta ad un commento che avevo fatto su quest’altro.
L’argomento è la sicurezza in moto. A Roma in particolare, dove l’altro ieri sono morte tre persone.
Anche se non è sufficiente di per se, cercare di andare in maniera prudente paga comunque. Non ti salva la vita nel 100% dei casi, ma riduce di molto (io ho scritto dimezza, ma a conti fatti è meglio ancora) le occasioni potenzialmente pericolose.
Insomma, se la moto vi piace, usatela. Se vi piace correre, ci sono le piste.
Ecco la mia risposta:
Beh, grazie per il post dedicato. Non è che porta “seccia”?!?
Hai ragione su molti punti. Ma l’emotività del post li rende mooolto confusi.
Mi sono fatto la moto, una bella moto, perchè l’ho sempre voluta. Ma per i 12 anni che ho vissuto a Milano non c’è stata mai una stagione (invernale) che mi facesse venire voglia. A Roma è diverso.
Sì, c’è un vantaggio sostanziale, nel traffico. Sotto natale per arrivare da casa mia (Porta Pia) a Monteverde ci ho messo due ore e mezza. Sabato scorso per tornare (in moto) da S. Giovanni meno di 15 minuti.
Si, FACCIO il prudente. Perchè almeno dimezzo la probabilità di finire spiaccicato contro il parabrezza di una macchina. Non ho detto che la azzero, ma la dimezzo.
Stamattina mentre facevo la Tiburtina per venire in ufficio (in moto) un PIRLA con la sua bella Z750 superava nella corsia opposta, allargandosi vistosamente OLTRE LA DOPPIA LINEA CONTINUA. Fortunatamente facevo il prudente, se avessi tirato pure io saremmo morti entrambi. Sicuro.
Ah…non sono di Roma, sono Siciliano. A Roma ci vivo soltanto. Scusa, è che ci tengo, alle radici. 😉
Cosa diceva Nico Cereghini? Ah, sì: “Casco in testa ben allacciato, luci accese, anche di giorno; e prudenza, sempre!!!”